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venerdì, settembre 04, 2015

Toyota: la pubblicità che ti spegne il telefono (grazie, Siri...)

Questa operazione di comunicazione è talmente complessa (e richiede tante precondizioni per funzionare) che è del tutto evidente che non ci si può aspettare che più di una manciata di persone la possono realmente sperimentare in pratica.

Ma molte, molte di più ne possono sentir parlare, perché l'idea è carina e si presta a creare un po' di buzz tra gli addetti ai lavori.

In breve: per sensibilizzare i guidatori svedesi dei pericoli di usare il cellulare mentre si guida (e comunque fare del bene alla propria marca), Toyota ha sviluppato un annuncio radiofonico che:
a) se lo ascoltate in macchina
b) e possedete un iPhone
c) e avete abilitato Siri...

beh, allora simpaticamente vi spegne il telefono. O meglio lo butta in Airplane mode.
Così capite il messaggio. (E magari vi schiantate mentre smadonnando cercate di riaccenderlo perché state aspettando una telefonata importante o volete usare il navigatore...).

Ecco il video:


giovedì, giugno 06, 2013

Download. Le 100 Marche Top del Mondo, secondo BrandZ


Come tutti gli anni ecco la classifica delle marche top del mondo, quelle che valgono di più (sì, perché loro valgono).

Al top Apple (che vale 185 miliardi di Dollari), seguita da Google (113) e IBM (113).

Microsoft vale "solo" 69 miliardi di dollari, battuta alla grande da marche come McDonald's (90 miliardi) o Coca-Cola (78).

Significativa la crescita di Prada.

Nell'abbigliamento l'oscar va a Zara (che vale 20 miliardi). Per le auto, Toyota (24). Per le birre (sì, c'è una categoria ad hoc :-) vince Bud Light. Nel retail ovviamente Amazon (45), L'Oreal nel persona Care (17 miliardi) e Louis Vuitton per il lusso (22 miliardi).

La ricerca potete scaricarla qui. O leggerla qui sotto (e in fondo vi metto pure uno dei molti video disponibili di approfondimento, per non farci mancare nulla):


mercoledì, dicembre 14, 2011

Da oggi Deezer - la musica in streaming - anche in Italia


Aggiornamento: all'ultimo minuto la data è stata spostata al 19 Dicembre...


Secondo le informazioni ricevute, oggi sarà il giorno in cui anche in Italia sarà disponibile Deezer (www.deezer.com/) - con una strategia di rollout progressivo paese per paese - che porterà il sito di musica in streaming ad essere disponible in 200 nazioni entro Giugno.

Copio/incollo dalla Press Release, sintetizzandovela ;-)

(Poi dopo averlo provato, vi dico come va. La cosa interessante sarà soprattutto capire come potremmo usare questo tool per il marketing musicale ma anche per la comunicazione con target di pregio...).


DA OGGI LA MUSICA E' ANCORA PIÙ' LIBERA. DEEZER ARRIVA IN 200 PAESI IN CONTEMPORANEA

Il lancio di Deezer in 200 paesi - coordinato su FB - aprirà gli orizzonti della musica a milioni di utenti che non hanno accesso a sistemi di download.
Disponibile in 12 lingue, 30 zone editoriali indipendenti e con prezzi adattati in 13 valute


Importanti accordi di distribuzione con operatori locali: dopo Orange in Francia, Everything Everywhere (Orange) nel Regno Unito e Belgacom in Belgio, Deezer annuncerà - entro il gennaio 2012 -  dieci uscite su nuovi territori accompagnate da accordi di distribuzione con operatori di spicco. 


Deezer è una soluzione web-based al 100%, accessibile istantaneamente senza bisogno di scaricare alcun software. In questo modo i consumatori possono non solo ascoltare musica illimitatamente su un computer (le offerte “Premium”), ma anche su qualsiasi altro dispositivo, come ad esempio smartphone, tablet,… con connessione oppure offline (offerte “Premium+”) e con un periodo iniziale di prova. Deezer è semplice, intuitivo e risponde alle esigenze dei fan di scoprire, ascoltare, organizzare e condividere tutti i loro brani preferiti.  


Deezer ha costruito il suo servizio con facebook, inteso come strumento unico di promozione per gli artisti:

Gli artisti potranno condividere spontaneamente e su scala mondiale, le loro nuove canzoni, i loro gusti musicali e le loro playlist con i fan, senza bisogno di appoggiarsi a video promozionali.
Gli artisti potranno quindi orientare nuovamente il rapporto con i fan verso la musica, piuttosto che fare affidamento a escamotages improntati al marketing (es. videogiochi, concorsi,…). I team editoriali di Deezer, inoltre, consentiranno agli artisti di promuovere attivamente le proprie canzoni attraverso il servizio.



Catalogo:  un catalogo musicale con 13 milioni di titoli appartenenti a 2.000 etichette, tra cui le 4 major. 

Improntato al concetto di social network: possibilità di condividere brani ed ascoltare live la musica degli amici, con una funzionalità ora potenziata grazie ad un profondo rapporto di partnership con facebook
Suggerimenti:  possibilità di offrire ai consumatori di ogni paese momenti musicali di grande ispirazione sui canali smartradio, webradio e attraverso suggerimenti. 
Attenzione ai contenuti editoriali: contenuti editoriali di grande qualità, pensati appositamente per ogni paese e organizzati per genere.

Compatibilità dei dispositivi: più di 250 terminali diversi, tra cui i seguenti marchi: Acer, Alcatel, Apple (iPhone, iPod, iPad), Archos, Blackberry, Samsung, HTC, Huawei, LG, Motorola, Parrot, Philips, Sony Eriksson, Sonos, etc.


Facebook.com/deezer

Twitter.com/DeezerWorld

lunedì, novembre 28, 2011

L'app iPad del MoMA. Col gatto che presenta.


L'app del MoMA è carina.
Curiosa la scelta di farla presentare, in video, dal micetto.

A quando i LolCatz per la cultura? ;-)
(Grazie a Pauline per la segnalazione)
 

lunedì, agosto 29, 2011

Samsung: un bel caso di Customer Care :-)


Dato che sui Social e sulla Rete siamo tutti prontissimi ad invocare l'apocalisse e la morte delle aziende che non ci trattano più che bene, sputtanandole a livello globale, mi pare triplamente importante riportare i casi in cui invece le aziende incontrano o superano le aspettative.

Anche perchè un conto è la comunicazione e il marketing, un conto è il delivery che si confronta con la nostra social cattiveria. E magari questo mio post potrà servire a qualcuno con problemi analoghi.

Nello specifico, ecco il caso in cui Samsung ha superato le mie aspettative.

Durante una gita in montagna, scarligo* violentemente su un sentiero, sfracellandomi di peso sul mio amato Nexus S. Risultato: uno schermo rotto e una certa incazzatura, dato che l'ho comprato da poco e ci ho speso anche dei bei soldi (li vale, è un cellulare di cui sono soddisfattissimo).

Mi immagino già conti astronomici per la riparazione, quindi chiedo supporto alla mia rete sociale - che però non arriva oltre a suggerirmi di provare i negozi cinesi di via Paolo Sarpi, noti per sostituire gli schermi dell'iPhone a prezzi competitivi.

Mi rassegno a passare per le vie "ufficiali", temendo già di infilarmi nei soliti disservizi e casini cui siamo abituati. Cerco su Google "assistenza cellulari Samsung". Dal sito ufficiale Samsung (un po' nascosto per la verità) trovo il link al "Future Service".

Ci vado. Posso fare il preventivo online. 90 Euro + IVA. Ma sarà corretto, questo preventivo? comunque inserisco il mio CAP e trovo un centro assistenza dietro a casa, dove mi reco con il prodotto. Il personale rifà il preventivo…usando lo stesso sito che ho usato io e riconferma i 90 Euro. Lascio il prodotto il 22 Luglio, un venerdì sera.

Purtroppo ci sono le vacanze di mezzo, quindi parto, ma seguo da remoto l'avanzamento dei lavori - ecco la timing:

22/07/2011 Apertura richiesta di intervento
26/07/2011 Spedizione verso Centro di Assistenza tecnica
27/07/2011 Ricezione da parte del Centro di Assistenza tecnica
10/08/2011 Fuori garanzia
11/08/2011 Chiusura intervento e spedizione verso il Samsung City Point

Al ritorno dalle vacanze, ritrovo il cellulare riparato con il suo bello schermo nuovo. E, accidenti, l'aggiornamento del software :-(
Io odio che mi tocchino il software dei miei dispositivi, sono grande abbastanza da decidere cosa voglio aggiornare e cosa no (e, btw, essendo il Nexus il telefono "ufficiale" di Google, l'aggiornamento all'ultima versione di Android è sempre garantita).

Risultato: telefono rasato a zero dal punto di vsita software, sparite tutte le app che avevo installato.
Fortunatamente Android è intelligente anche da questo punto di vista: dal Mac accedo all'Android Market, mi loggo, vedo le applicazioni che avevo installato sul cellulare e con un clic a testa le reinstallo. Una decina di minuti e ho riportato il Nexus allo stato in cui l'avevo lasciato.

Come dire, temevo molto peggio :-)

Il che significa che in questi anni siamo stati abituati proprio male dalle aziende; e che va riconosciuto a Samsung di essersi saputa organizzare.

Btw, mi sono reso conto da poco che Samsung è il principale fornitore di elettronica di casa Venturini, seguito da Apple. E anche Apple mi ha fatto provare una bella emozione, ultimamente: Quando il mio primo iPad si è fulminato, ho avuto rapidamente un appuntamento al Genius Bar, cui sia io che loro siamo stati puntali. Dopo aver constatato con sorpresa che il mio iPad si era "grinciato" in maniera sorprendentemente violenta, me ne hanno rilasciato uno nuovo sul campo, senza complicazioni e perdite di tempo.

Nel mio caso, a quanto pare, c'è sovrapposizione tra brand preference e servizio al cliente...

(* Scarligare: «sdrucciolare, scivolare», italianizzazione del mil. scarligà)

giovedì, febbraio 03, 2011

Quanto è leggero il MacBook Air :-)

Ambient, Punto Vendita... (comunque c'è il trucco).
Mi piacciono le idee semplici semplici - massima Zen: la perfezione si raggiunge quando non c'è più nulla da togliere.

lunedì, settembre 06, 2010

Storytelling Interattivo per iPad

L'iPad (che devo ammettere amo molto e uso intensamente, anche per lavorare) è sicuramente una piattaforma con uno straordinario potenziale per raccontare storie. Non solo come Media Player identico ad un notebook ma con parecchie potenzialità in più.

In questo senso interessante l'esperimento di Tool Of North America che ha realizzato una app gratuita che presenta quattro storie navigabili pensate per sfruttare proprio l'iPad, aprendo nuovi angoli di interattività.

Diciamo un esperimento che potrà innescare possibili evoluzioni su come si fa comunicazione e pubblicità su queste nuove piattaforme...

Qui un approfondimento da Fast Company

E qui il link all'app su iTunes

sabato, luglio 24, 2010

Da Nike l'applicazione per iPhone che ti motiva


Piccolo post creativo del sabato, anche per rivitalizzare un po' il blog, che ha sofferto parecchio del mio impegno lavorativo di queste settimane su CityLife.

In pratica Nike Boom è un app per iPhone che non solo permette di settarsi la playlist più indicata per il tipo di sport per cui ci si allena, ma spara in cuffia messaggi motivazionali da parte dei "best in the game".
Operazione di branding che lega Nike alle performance, al superamento dei propri limiti, al "Just do it".

Nike BOOM syncs your music to your dynamic training workouts, with your sport's most elite athletes and coaches motivating you along the way. First you choose your sport, then your type of training-such as intervals-then set the amount of time you have and the playlist you want to listen to.


Throughout your workout you'll get blasts of motivation from the best in the game, pushing you to drive harder and keep your eyes on the prize. All while listening to your favorite beats. You can even alert your Facebook friends when you’re using BOOM and get cheers of encouragement from them in real time.

lunedì, giugno 21, 2010

Social Media, un Pericolo per le Aziende


Era il 1998 quando pubblicavo il mio primo articolo per WMT, intitolato "Internet, un pericolo per le Aziende".


Adesso ho scritto un pezzetto analogo... ma sui Social Media. Su Apogeo.

"I Social media? Lasciate stare. Sono come il calabrone, che la scienza ha dimostrato è impossibile che voli. Ma al calabrone qualcuno l’ha detto?"

Se interessa, lo leggete qui.

venerdì, giugno 18, 2010

Nuovi modelli di adv su iPad? Da Chanel un esperimento...


Iniziano a vedersi i primi timidi passi di come potrebbero essere i nuovi formati di advertising sulle nuove piattaforme, iPad in primis. 


I nuovi banner, caratterizzati da più interattività e quindi da un approccio relazionale diverso mi sembrano un (piccolo) interessante passo.

Interessante anche il fatto che la "Interruption" è moderata, l'adv resta sempre all'interno della parte editoriale del giornale (in questo caso il NYTimes).

Da meditarci un po' su, di nuovi formati efficaci ce ne sarebbe un gran bisogno, dato che non è per niente vero che la pubblicità è morta e che i Socialcosi sono la risposta finale per qualsiasi cosa...;-)

Approfondimento:  http://www.mobilemarketer.com/cms/news/advertising/6492.html

venerdì, maggio 28, 2010

Apple vende il 28% di tutta la musica (il 70% di quella digitale) negli USA


Apple ha raggiunto una posizione di assolta dominanza del mercato musicale negli USA (e mica solo lì).


Secondo i dati di NDP iTunes ha  il 70% del mercato della musica in download. A seguire Amazon e Walmart con un 12%. Dopo... il diluvio di piccole quote. 

More info su Computerworld e  Appleinsider

lunedì, maggio 10, 2010

Da Apple con furore, ecco la pubblicità mobile



iAd, la piattaforma di advertising mobile di Apple costa cara e disintermedia le Agenzie di comunicazione. Ciononostante l’accoglieranno con passione?

O l'accoglieranno con furore dati i costi degli spazi, il fatto che creatività e produzione per un po' stanno sotto il controllo di Apple e che i costi di produzione costano un altro botto?

E sapendo che per essere i primi a fare pubblicità nella app APple il chip di entrata è di 1 milione di dollari di budget, sarà mai possibile che ci sia un'azienda italiana tra i precursori? (vabbè che l'iPad lo mettono in vendita oggi quindi ci vorrà un pochino per fare una base installata sensata)

Qui c'è sotto un grosso rischio di disintermediazione, proseguendo un trend in cui il media vende anche la creatività e tenta di rendere inutile l'agenzia di pubblicità. E' un altro atto in una sporca guerra in corso, lontana dai riflettori ma potenzialmente senza esclusione di colpi? ;-)

Questo è il tema del mio nuovo articolo settimanale su Apogeo (lo leggete qua), su un tema che è da un po' che sto tenendo d'occhio

mercoledì, maggio 05, 2010

iAd spacchera il mondo del mobile adv?

La "trazione" dei device Apple sul mobile è tale (siamo già ad oltre 1 milione di iPad venduti, e non è ancora nemmeno stato lanciato in Italia....) che la casa di Cupertino ritiene di disporre di un canale, un media talmente forte da potersi permettere una piattaforma proprietaria di adv.

E se c'è una cosa che Jobs ha capito è che se si disegna bene una cosa, si può chiedere un prezzo molto, molto superiore a prodotti analoghi e concorrenti.

E da quello che si è saputo, iAd è un sistema che rischia di disintermediare (insomma, di portare via budget) alle agenzie di pubblicità. Che, come sappiamo, sono dei player la cui importanza si sta progressivamente riducendo.

Tra qualche giorno ci scrivo un pezzo, adesso no che sono in partenza per Firenze.
Però vi lasco con il video della presentazione di iAd da parte di Jobs.

mercoledì, luglio 08, 2009

l'iPhone con la S fa perdere un sacco di soldi a Google?

Riprendo e sintetizzo un articolo di Advertising Age.

Nella prima settimana di lancio dell'iPhone 3GS, YouTube (posseduto da Google) ha fatto registrare un aumento del 400% negli upload di video.

Ovvero il nuovo iPhone pare essere una formidabile macchina da video... caricare però tanti video in estrema sintesi significa caricare di costi YouTube: per tutto il traffico, la banda occupata, lo spazio server richiesto etc etc

E il problema è che il tipo di video caricati dal telefonino (matrimonio della cugina low quality, il mio cane che dorme, il pupo che fa la sua prima pipì) sono dei contenuti con poco potenziale di generare visioni e quindi revenue pubblicitarie.

YouTube è riuscita a vendere spazi pubblicitari, l'anno scorso, solo per il 9% dei suoi contenuti. Ovvero il 91% dei contenuti che abbiamo caricato è un puro costo che manda in rosso il bilancio di YT.

Ora, si prevede che grazie alla semplicità di realizzare e uploadare video di iPhone (e altri simili apparati), crescerà ancora la già notevole mole di contenuti poco potenti in termini di potenziale di revenue caricati ogni secondo. In un mercato pubblicitario che certo non sostiene investimenti e tariffe iperboliche.

Breve: grazie all'iPhone più costi e meno ricavi? ;-)

L'articolo di Adage lo trovate qui

mercoledì, maggio 20, 2009

Come usare l'affissione di Apple per fare business al colorificio

Geniale idea - attaccarsi stile remora (o parassita? o vampiro?) ad un affissione esistente - in questo caso di iPod, per fare pubblicità al proprio business.

Detta così non sembra una gran cosa, ma giocando sull'integrazione fra i due visual si ottiene il colpo ad effetto, sfruttando una sinergia di pensiero.

Bella trovata di Rona, catena canadese i bricolage, che in questa occasione sottolinea il proprio impegno ecologico a raccogliere e riciclare i resti di vernici dei clienti...

martedì, maggio 05, 2009

Brillante uso dei formati Rich Media

Apple contro il PC. Bellissimo esempio di uso creativo dei formati riccamente mediatici per raccontare una storia. Niente a che vedere con il classico banner....

mercoledì, marzo 25, 2009

Scusi dov'è il bagno? Prenda il cellulare e...

Charmin, la carta Igienica di Procter & Gamble, colpisce ancora - con le sue strategie di comunicazione innovative.

Già nota per le sue operazioni di "Ambient" (ovvero la costruzione di spaziali cessi pubblici a NY durante la stagione natalizia, vedi qui e qui, ma anche in altre location/occasioni), per comunicare in modo slegato dalla stagionalità e agli eventi locali si sono inventati un ricorso all'Internet Mobile (mezzo che a breve temo diventerà obbligatorio un po' per tutti...)

Hanno quindi sviluppato un'applicazione con SitOrSquat, nato inizialmente come blog personale e poi diventato un database di bagni pubblici - e si sono fatti sostenitori dello sviluppo di un'applicazione per iPhone e BlackBerry che non solo, attraverso la geolocalizzazione, ti segnala il bagno pubblico più vicino ma ne fornisce anche il "rating".

Usando il GPS incorporato, si può trovare il bagno pubblico più vicino e/o aggiungere un nuovo "sito", categoria, dare un voto e fornirne una descrizione, in modo che gli altri utenti sappiano a cosa si va incontro.

Si usa quindi il valore della publicity per generare download dell'applicazione e "buzz" .

L'uso dell'applicazione in un momento di bisogno serve a dare equity alla marca in area problem-solving, quindi gratitudine, affetto... insomma una carta igienica che non solo è morbida ma che davvero si interessa a te e risolve i tuoi problemi quando più ne hai bisogno....una roba del genere, insomma.

L'applicazione essendo disponibile anche per noi poveri utenti italiani, ne ho fatto un rapido test (Versione iPhone).

L'applicazione richiede una registrazione e successivamente un sign-in...ma intelligentemente, se uno è in emergenza questo passo può venire saltato, per avere il più rapido accesso possibile al bagno più prossimo (potemmo vederlo come un brutto caso di "interruption marketing" - letteralmente, in caso contrario).

La registrazione ovviamente crea database, da usare per scopi di marketing...(se poi mi manderanno email interessanti vi terrò aggiornato).

A Milano per ora ci sono solo 2 bagni registrati ma potrei farmi convoncere, ascoltando la mia etica "communitaria", ad aggiungerne qualce altro e a trasformarmi in recensore di bagni (btw l'idea di pubbliciazioni che recensiscano le toilette è da un po' che è in giro in varie forme).

Una volta individuato il bagno più prossimo (vengono indicate le distanze) si può accedere alla mappa Google, e farsi guidare dal GPS verso il luogo del desiderio.

Nell'applicazione possiamo memorizzare i nostri cessi preferiti, cercare i bagni che abbiano uno spazio dedicato al cambio dei pannolini dei pupi, cercare quelli che sono aperti in questo momento e per l'appunto aggiungere nuove location (con relative foto!). C'è infine una parte di news pensata come un micro blog (sull'applicazione, non sui bagni. Almeno per ora).

Altro dettaglio, l'applicazione mobile prevede uno spazio a disposizione per la pubblicità - nella logica che una mobile app è anche un media, per quanto alternativo, e spesso molto "contestuale"...

La presenza della marca è discreta - solo nella schermata iniziale e sotto la forma di "Sponsored by".