Visualizzazione post con etichetta mercato. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta mercato. Mostra tutti i post

mercoledì, marzo 04, 2015

Vino e digitale: quali opportunità di business e marketing? Una presentazione scaricabile. Da leggere


Dato che mi piace sia il vino che il digitale, era solo una questione di tempo prima che scrivessi un post che combinasse le due cose.

In realtà sotto c'è la decisione, vista la più o meno costante richiesta di segnalare "cose interessanti da leggere" (a parte i miei libri, ovviamente), di postare un po' di raccomandazioni, di segnalare ppt o documenti che mi sembrano utili per chi si avvicina al lavoro di digital planner o vuole crescere nel mestiere.

Quindi aspettatevi un po' di selezioni dall'ottimo Slideshare nelle prossime settimane.

Questa volta il documento che vi propongo è una interessante analisi su vino e digitale. Roba da digital planner - ma anche da addetto al marketing (che viene prima e contiene la comunicazione).

Se vi occupate di marketing enologico (o alimentare o di altri settori comparabili), l'esperienza francese può darvi degli stimoli di pregio. Aiutarvi a pensare una strategia e a trovare modi di implementarla.

Ci sono sintesi del mercato, spunti su come costruire un proprio ecosistema digitale... un sacco di roba. Mediamente di buona qualità :-) Non proprio un manuale, ma quasi.

E' in francese, ma se avete un minimo di conoscenza della lingua dovreste portarvi a casa un po' di informazioni e spunti utili senza troppi problemi :-)

Enjoy. Anzi, santé.




Messaggio promozionale...

Per tutti quelli che sono atterrati su questo blog per la prima volta (benvenuti) e che sono interessati a studiare e ad approfondire i temi del marketing e della comunicazione digitale, consiglio due ottimi libri :-) su carta e in ebook:


STRATEGIA DIGITALE


Il manuale per comunicare in modo efficace su internet e i Social Media (Web & marketing 2.0) 

Giuliana Laurita Roberto Venturini 
Per chi non è esperto questo libro è un manuale che spiega, attraverso una metodologia facile da comprendere e da seguire, come progettare e realizzare un’efficace attività di comunicazione digitale pianificandola strategicamente. Il tutto arricchito di tanti casi pratici a cui ispirarsi. Per chi già conosce il campo è una guida che fornisce spunti su come applicare una logica di pensiero strategico per rendere più efficiente e produttivo il processo di sviluppo di un progetto digitale. Per tutti, un manuale pratico, ricco di spunti e case history, per capire meglio la Rete e sviluppare progetti migliori.

Potete vederlo qui (e leggerne un estratto):

RELAZIONI PUBBLICHE DIGITALI

Pensare e creare progetti con blogger, influencer e community

di Roberto Venturini (Autore)

Generare notizie, contenuti e conversazioni per costruire un'opinione positiva della nostra marca, prodotto o servizio, attraverso il coinvolgimento di influencer e blogger: in questo consistono le PR digitali, nuove attività di comunicazione che danno visibilità, rendono più "notiziabile" un evento, aiutano a ottenere un'esposizione mediatica, a entrare nei discorsi delle persone, a porsi in sintonia con loro. Anche nelle PR digitali un'operazione di successo deve combinare strategia e creatività. E in questo sta la difficoltà maggiore: se è relativamente facile "essere creativi", molto più complesso è farlo seguendo un solido pensiero strategico e in modo funzionale ai risultati del business. Solo avendo chiare le logiche e i meccanismi, le opportunità e i rischi delle PR digitali, sarà possibile sviluppare azioni strategicamente creative ed efficaci. Con l'obiettivo di offrire strumenti per pensare e creare progetti solidi - e non un semplice manuale "operativo" inevitabilmente destinato a rapido invecchiamento -, il libro dedica ampio spazio al trasferimento delle riflessioni strategiche maturate dall'autore in anni di professione e alla trasmissione di ciò che ha imparato lavorando in prima persona. Dalla definizione di che cosa sono (e non sono) le PR digitali all'analisi di che cosa è lecito aspettarsi da questa attività; dall'importanza della reputazione agli strumenti per gestirla e monitorarla; dall'individuazione degli influencer alle modalità per lavorare insieme...

Potete vederlo qui  :

martedì, novembre 19, 2013

Predizioni 2014 sul mercato del digitale: Il report del SoDA


Segnalo l'uscita della nuova edizione del SoDA Report - che sarebbe la Society of Digital Agencies.

138 pagine zeppe di idee, riflessioni e spunti sulla nostra professione e sul mercato, casi, trend... da scaricare e leggere.

Eccolo:



venerdì, ottobre 18, 2013

USA:Scelta del ristorante sempre più influenzata dalle app...Infografica

Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio che:

- le trasformazioni portate da Internet, Social etc spostano ingenti somme di denaro e
- cambiano radicalmente il modo in cui un numero sempre maggiore di noi effettua scelte d'acquisto...

Allora guardatevi questa infografica della National Restaurant Association americana.



giovedì, gennaio 24, 2013

Stootie - il mercato mobile dei servizi tra privati

In Francia c'è una startup che si chiama Stootie.

Che si occupa di fare da punto di incontro tra domanda e offerta nel campo dei servizi, con un occhio di riguardo alle offerte tra privati.

Permettendo quindi uno sviluppo di microbusiness o amplificazione di business locali.

Proprio la geolocalizzazione è un punto di forza: il servizio avviene attraverso un'applicazione mobile, aprendo la quale appare una mappa su cui sono posizionati i simboli delle "missioni" che il mercato propone.

C'è chi vuole vendere oggetti o prodotti, chi ha bisogno di una mano per traslocare o un lavoretto edilizio, o per andare a fare la spesa... si può accettare la somma proposta per il lavoro o mettere sul mercato la propria offerta: chi da' lezioni di ballo, chi porta fuori i cani. Magari chi fa strategia digitale in outsorcing, ci dovrei provare.

Offerta e domanda non necessariamente monetaria: c'è chi ha bisogno di una mano per traslocare e ha offerto un pagamento in birre...

In tempo di crisi questo tipo di approccio che disintermedia (e potrebbe permettere di fare del gran nero, btw) può avere il suo senso. Si raschiano i 10 euro, si cerca di tirar su qualche spicciolo in modo estemporaneo. Attraverso un modello antichissimo che per noi invece è nuovo - ed è quindi da capire se sarà culturalmente accettato.

Al momento in Franca sembra che qualche risultato lo stiano ottenendo: si parla di 37.000 clienti e 10.000 "missioni" realizzate.

Ecco il video che racconta come funzione:
   

giovedì, dicembre 15, 2011

Il Marketplace dell'Alternative / Unconventional Marketing Italiano


Condivido con voi una cosa che mi hanno fatto vedere e che mi sembra interessante.

Ammandmore è una società italiana che sta mettendo su un serio marketplace in cui scoprire e comprare media alternativi. Per capirci un sito in cui si troveranno a bizzeffe offerte di strumenti non convenzionali di comunicazione.

Per ogni idea una scheda descrittiva e la possibilità di pianificare lo strumento (o, forse più spesso, avere il contatto con "l'editore" per costruire insieme un progetto).

 Si tratta di un marketplace, dove i fornitori di questi strumenti pubblicano la propria oferta e le aziende e/o le agenzie cercano soluzioni nuove, inaspettate, magari low cost. Dove si fa un self service della comunicazione, il che mi sembra un modo molto efficiente di lavorare (se si hanno gli skill).

La cosa interessante è che queso tool offre una panoramica abbastanza ampia di quelli che sono mezzi e strumenti poco convenzionali - magari la maggior parte delle cose sono delle idee / mezzi che abbiamo già visto, ma avere tutta questa compilation di strumenti sotto un unico tetto è secondo me utile quando ci si deve far venire un'idea, si cerca un ispirazione, si guarda cosa c'è di nuovo sotto il sole. 

Poi, IMHO, alcuni di questi media tanto alternativi non sono -  ma altri come le maniglie e le strisce dei parcheggi si qualificano a pieni voti come unconventional ;-). 

 Chiaro che il rischio è di cadere in uno sviluppo tattico dell'operazione piuttosto che strategico (inseguo la trovata e non il pensiero di come comunicare con il mio target); ma lì sta alla bravura del cliente e dell'agenzia sapere usare questo strumento nella maniera giusta. 

Interessante inoltre, vedere riemergere il concetto di marketplace... quante fantasie ci avevamo fatto, negli anni ruggenti di Internet fase 1... Da notare che si tratta del quarto marketplace di questo tipo esistente al mondo, dopo l’americano DOmedia.com, lo spagnolo Adpv.com e l’inglese getmemedia.co.uk

Come approfondimento vi copio/incollo parte della loro Press release: 

Da una parte aziende alla costante ricerca di metodi sempre più efficaci per raggiungere il target, senza sprechi; dall’altra consumatori sfuggenti, impermeabili, molto più connessi tra loro e più liberi di scegliere, anche solo le loro fonti di informazione. Al centro l’habitat naturale del consumatore: un universo fatto di strade, di palazzi, mezzi di trasporto, aree verdi, luoghi di attesa, stazioni, aeroporti, negozi, centri commerciali… 

(...)  Si chiamano Media Alternativi. Dai video in metropolitana, alle maniglie dei mezzi pubblici fino alle strisce dei parcheggi; ma anche sul sellino della bicicletta o sul posacenere fuori dai locali… basta ripercorrere il percorso di una giornata ed ecco che si presentano occasioni ‘alternative’ di attrarre l’attenzione del consumatore. 

In Italia AMMandmore.com è la nuova realtà che ha l’obiettivo di raccogliere e razionalizzare in un unico contenitore gli ‘editori’ alternativi in modo da presentare alle aziende o agenzie in cerca di innovazione un’offerta vasta e ‘certificata’ di proposte. 

I Media Alternativi: una crescita esponenziale
Sempre dalla Press Release qualche interessante numero sui Media Alternativi  (utile se dovete fare una tesi o una presentazione ;-) 

Una indagine di PQ Media, nota agenzia americana specializzata nel fornire metriche di utilizzo di media emergenti, ripresa anche dallo IAB in Italia (Interactive Advertising Bureau) ha messo in evidenza come il totale di spesa nei media alternativi ha avuto e avrà una crescita del 17,0% nel periodo 2007-2012, raggiungendo i 160,82 miliardi di $. In più la spesa nei media alternativi sarà il 26,6% del totale degli investimenti pubblicitari e di marketing degli Stati Uniti nel 2012. 

Sempre PQ media in una recente ricerca dedicata ai Media Alternativi intitolata ‘ Digital Media Out of Home forecast 2011-2015’ riporta come la crescita mondiale dell’uso di Media Alternativi Digitali nel 2010 sia stata del 16,3% mentre per la fine del 2011 raggiungerà il 16,9%. 


Reach Media Group prevede il ‘tipping point’ dei Media Alternativi, in versione digitale, entro l’anno 2011. Tra i motivi citati dal Reach Media Group per fare questa previsione, il movimento di 10 big spender in pubblicità in US, che negli ultimi mesi hanno tutti investito almeno un milione di € in Media Alternativi, e i trend di mercato: ci vogliono, infatti, circa 10 anni, secondo Reach Media Group, perché un settore di mercato giunga alla perfetta maturazione ed è giusto l’arco di tempo nel quale i Media Alternativi hanno operato fino ad oggi. 

 MagnaGlobal, altra Società di ricerca prevede una crescita dei Media Alternativi non digitali dell’8.3% entro il 2011, un investimento calcolato globalmente in 26,4 miliardi di €: la crescita più rapida in un anno rispetto a tutte le forme di advertising non ‘web based’ (e quindi tv, quotidiani, magazine, radio). 

L’americana Clear Channel, concessionaria di pubblicità specializzata in Outdoor, senza indagini questa volta, prevede che nel giro di 10 anni il 90% dell’advertising sarà digitale, in questo supportata da JCDecaux, che sottolinea come si tratterà prevalentemente di digital ‘non tradizionale’ quindi, alternativo trattandosi prevalentemente di ‘ambienti controllati’ ossia all’interno di centri commerciali, aeroporti, stazioni. 

venerdì, maggio 28, 2010

Apple vende il 28% di tutta la musica (il 70% di quella digitale) negli USA


Apple ha raggiunto una posizione di assolta dominanza del mercato musicale negli USA (e mica solo lì).


Secondo i dati di NDP iTunes ha  il 70% del mercato della musica in download. A seguire Amazon e Walmart con un 12%. Dopo... il diluvio di piccole quote. 

More info su Computerworld e  Appleinsider