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venerdì, febbraio 19, 2016

Qui è dove ci intervistano su Strategia Digitale...

Strategia Digitale Manuale, come si fa?
Con una certa soddisfazione vediamo che Strategia Digitale, il nostro libro (di Giuliana e mio) continua non solo a vendere bene (per quello che può fare un manuale di marketing...) ma anche a attirare attenzione.

Così è stato per Guida Digitale, che ha voluto farci una video intervista (via Skype e con alcuni oceani di mezzo... ah, le meravigie della scienza e della tecnica).

Insomma, qui c'è l'intervista che racconta un po' come la vediamo sulla Strategia Digitale e sul nostro libro.
Non so bene se interessa, ma già che ci siamo la posto :-)




E se non sapete cosa sia il nostro manuale di Strategia Digitale, sotto vi piazzo il messaggio publiredazionale :-)


------ *MESSAGGIO PROMOZIONALE / COME APPROFONDIRE *-------

Per chi non conosce Strategia Digitale, il manuale per comunicare in modo efficace su internet e social media, qualche rapida informazione.  

Intanto dalla sua uscita è più o meno costantemente tra i libri della categoria "business" più venduti su Amazon, su carta e in formato Kindle. 

Anzi, per un paio di giorni siamo stati il libro in assoluto più venduto su Kindle in Italia (ok, l'editore aveva fatto un taglio prezzo molto notevole :-).

Ma ecco una breve descrizione di cos'è:

Abbiamo voluto fare un libro diverso: in mezzo a tanti libri che "spaccano paradigmi", che fanno della gran teoria, che dicono alle aziende dove sbagliano ma non danno ricette per fare giusto, abbiamo voluto fare un manuale.

Per dire quali sono gli step necessari, giorno, dopo giorno, per fare comunicazione sul campo. Mettendoci quella dose di teoria utile e necessaria per capire perché le cose vanno fatte in quel modo.

Il libro è pensato per:

a) chi lavora in azienda e vuole capire come si fa e perché con l'agenzia non riesce a capirsi :-)

b) chi lavora in azienda e ha un capo con cui non riesce a capirsi o per chi lavora in agenzia e ha bisogno di far capire al cliente "come funziona", visto che non è pubblicità :-)

c) chi lavora comunque nel digitale e vuole andare oltre alla mera operatività - capendo come si ragiona in modo strategico (in funzione degli obiettivi) per fare progetti migliori.

d) chi vuole iniziare a lavorare nel mondo digitale e vuole affiancare all'indispensabile pratica anche una capacità di pensiero strategico

Dentro ci sono parecchi decenni (combinati) di esperienza di Giuliana e mia. Raccontando ciò che abbiamo visto funzionare sul campo - dato che il digitale l'abbiamo visto nascere e crescere.

Come dice Giuliana nel suo blog:"Mettere ordine nel senso che, se per i singoli pezzi di digitale come il SEO/SEM, le Digital PR, il Social, sono stati scritti fiumi di parole, la parte che viene prima di tutto questo, la strategia digitale, non è mai stata considerata. O meglio, ciascuno si è costruito il suo modo di procedere, la sua metodologia, sulla base dell’esperienza e dell’esigenza del momento, ma tutto ciò non è mai stato codificato. Ci abbiamo provato noi."

Ecco i link da dove potete capire qualcos'altro sul libro e comprarlo online (in versione cartacea o ebook).



martedì, gennaio 19, 2016

La Checklist della Strategia Digitale (in particolare per PMI e non addetti ai lavori): Parte #1


Iniziamo il 2016 con una serie di post a tema, con cadenza abbastanza regolare - pensati per i "non addetti ai lavori" e le PMI.

L'idea, che mi è stata suggerita da alcuni miei studenti, è quella di fare dei post veloci, un po' stile checklist; non tanto per spiegare dei concetti (di per se' abbastanza di base) quanto per proporre dei percorsi di lavoro sulla strategia... per chi non è particolarmente esperto.

Quindi un materiale integrativo e di accompagnamento a quanto scritto nel nostro libro "Strategia Digitale" (se non sapete cos'è, ne parlo in fondo).

Partiamo da quelle che potremmo chiamare le 10 regole d'oro di un progetto di strategia... o meglio dalle 10 domande da farsi per non fare troppi errori :-)

Partiamo oggi con le prime 2. Le altre seguiranno prossimamente.

1. Siamo proprio sicuri di aver definito obiettivi specifici, comprensibili, misurabili - per ogni piano, per ogni attività?


*Alla base della strategia ci sono obiettivi chiari?

Se non sappiamo bene dove vogliamo arrivare, faremo molta fatica a andarci. Se questi obiettivi non ci sono, forse stiamo parlando di tattiche, di esperimenti, di provare a vedere un po' cosa succede, per imparare.

*Gli obiettivi sono misurabili?

Altrimenti come potremo sapere se li abbiamo raggiunti o no?

E come potremo riportare ai capi, colleghi, soci, cosa racconteremo del progetto, cosa avremo imparato, se tirando a un bersaglio non sappiamo quanti punti abbiamo fatto e in che direzione stanno andando i nostri colpi?

*Gli obiettivi sono specifici e focalizzati, non vaghi e generali?

Dobbiamo definire in dettaglio cosa vogliamo conseguire. “Diventare ricchi e famosi” non è un buon obiettivo. “Entrare nella top ten dei giocatori mondiali di tennis” è un obiettivo decisamente migliore, perché ci permette di orientare la nostra azione. 

“Migliorare la nostra immagine” è un obiettivo troppo vago. “Essere percepiti come il ristorante con il miglior rapporto prezzo/qualità della città” è un buon obiettivo, così come lo è voler diventare il miglior ristorante della città (ma rispetto a quale classifica?). E da obiettivi diversi nasceranno naturalmente strategie differenti.

* Sono comprensibili e condivisi/condivisibili all’interno dell’azienda?


* Sono raggiungibili in pratica, fattibili? Ambiziosi sì, irrealistici no.


* Sono razionali ma coraggiosi? L’azienda non può essere guidata da obiettivi dettati dalla paura, che porta alla passività, al non fare per non sbagliare.


2. Perché noi? 


*Con tutta la concorrenza, con tutte le cose fantastiche che le persone possono guardare, fare comprare, perché proprio a noi dovrebbero dare retta?

*In cosa siamo diversi, superiori?

*In che modo miglioriamo la vita delle persone, facciamo la differenza?

*Perché il mondo non sarebbe lo stesso, se non ci fossimo?

*O almeno, c'è un qualche straccio di motivo per cui una persona nel possesso delle sue facoltà mentali potrebbe preferirci a concorrenti, prodotti sostitutivi, altre cose che potrebbe acquistare con i soldi che ha in tasca...?

Se qui non abbiamo risposte, non è un problema della comunicazione. E' che il nostro business, il nostro prodotto non è basato su basi solide. Non c'è stato un pensiero di marketing a monte.

------ *MESSAGGIO PROMOZIONALE / COME APPROFONDIRE *-------

Come accennato in apertura, questo post è un approfondimento al nostro manuale "Strategia Digitale". l manuale per comunicare in modo efficace su internet e social media.

Per chi non lo conosce, qualche rapida informazione. Intanto dalla sua uscita è più o meno costantemente tra i libri della categoria "business" più venduti su Amazon, su carta e in formato Kindle. Anzi, per un paio di giorni siamo stati il libro in assoluto più venduto su Kindle in Italia (ok, l'editore aveva fatto un taglio prezzo molto notevole :-).

Ma ecco una breve descrizione di cos'è:

Abbiamo voluto fare un libro diverso: in mezzo a tanti libri che "spaccano paradigmi", che fanno della gran teoria del futuro, che dicono alle aziende dove sbagliano ma non danno ricette per fare giusto, abbiamo voluto fare un manuale.

Abbiamo cercato di dire quali sono gli step necessari, giorno, dopo giorno, per fare comunicazione sul campo. Mettendoci quella dose di teoria utile e necessaria per capire perché le cose vanno fatte in quel modo.

Il libro è pensato per:

a) chi lavora in azienda e vuole capire come si fa e perché con l'agenzia non riesce a capirsi :-)

b) chi lavora in azienda e ha un capo con cui non riesce a capirsi o per chi lavora in agenzia e ha bisogno di far capire al cliente "come funziona", visto che non è pubblicità :-)

c) chi lavora comunque nel digitale e vuole andare oltre alla mera operatività - capendo come si ragiona in modo strategico (in funzione degli obiettivi) per fare progetti migliori

d) chi vuole iniziare a lavorare nel mondo digitale e vuole affiancare all'indispensabile pratica anche una capacità di pensiero strategico


Dentro ci sono parecchi decenni (combinati) di esperienza di Giuliana e mia. Raccontando ciò che abbiamo visto funzionare sul campo - dato che il digitale l'abbiamo visto nascere e crescere.

Come dice Giuliana nel suo blog:"Mettere ordine nel senso che, se per i singoli pezzi di digitale come il SEO/SEM, le Digital PR, il Social, sono stati scritti fiumi di parole, la parte che viene prima di tutto questo, la strategia digitale, appunto, non è mai stata considerata. O meglio, ciascuno si è costruito il suo modo di procedere, la sua metodologia, sulla base dell’esperienza e dell’esigenza del momento, ma tutto ciò non è mai stato codificato. Ci abbiamo provato noi."

Ecco i link da dove potete capire qualcos'altro sul libro e comprarlo online (in versione cartacea o ebook).









mercoledì, dicembre 30, 2015

Xmas Edition #2: da Google Japan, un coro Android :-)


Prosegue la serie di post agili e veloci, case divertenti e interessanti per il periodo natalizio.

Questa volta una cosa un po' difficile da definire.

Chiamiamolo un video virale, forse. E la sua milionata di views se l'è fatta.

Un'operazione di branding, sicuramente un progetto su cui è stato molto divertente lavorare.

300 cellulari, con Android.
Un coro, uno show.
Guardate il video.



Vedi anche:
http://www.androidauthority.com/google-android-chorus-587039/

venerdì, dicembre 04, 2015

Per far agitare i pendolari, Reebok in metro... (stunt) Bello, Korea.


Stunt in metropolitana. #GetPumped.

Far parlare di se' combinandone una.
Possibilmente positiva con un nobile fine.
In questo caso, la necessità per gli umani di muoversi di più, fare esercizio

Campo in cui Reebok ha tutto da guadagnarci...

Quindi in metropolitana, un sistema interattivo seleziona due pendolari a caso (così dicono) e (in un momento dove c'è casino zero, quindi direi verso l'alba?) lancia la sfida.

Chi è quello fisicamente più reattivo?
Qualche minuto e molto fiatone dopo, ecco il vincitore.

E indovinate un po' cosa succede...
(Suggerimento: se guardate il video qui sotto lo scoprite)

martedì, ottobre 13, 2015

Master Social Media e Internet PR - IED Milano. Io ci sarò :-)


E' con grande soddisfazione che vi annuncio la mia partecipazione a un bellissimo Master. 

Uno dei pochi seri, se mi posso permettere.

Come forse avrete notato, ho diradato le mie attività di formazione: un po' perché sono messo male come carichi di lavoro, un po' perché ormai sono poche le strutture con cui mi sento a mio agio.  

In IED invece, ci torno sempre volentieri :-)

E ora bando alle chiacchiere e vi racconto il Master (lo confesso, ricorrerò molto al copia & incolla)

Il Master si chiama "Social Media & Digital PR", è una iniziativa di IED, si terrà a Milano ed ha al timone la mia amica e coautrice di "Strategia Digitale": Giuliana Laurita. A questo punto non potevo non esserci :-)

Io mi occuperò di:

Progettare le Digital PR

Quali sono le differenze tra le PR offline e quelle online? Come si individuano gli influencer? Come si imposta una relazione con gli influencer? Che cosa si può proporre loro? In che modo si può fare da ponte tra il brand e gli influencer? Sono alcune delle domande alle quali risponderà questo insegnamento.
In sostanza vi racconterò un po' di strategia specialistica per le PR Digitali. Prendendo spunto da quello che ho scritto nel manuale di Relazioni Pubbliche Digitali.

E poi vi racconto cosa faccio tutti i giorni (sì, lo posso rivelare: non sto seduto tutto il giorno a fare strategie e PPT: faccio succedere cose, faccio funzionare progetti....). E probabilmente vi rivelerò verità che vi sorprenderanno... o no :-) 

Cercando di insegnarvi cose che vi saranno utili in pratica, non solo in teoria.

Una cosa che mi sembra molto interessante del Master, è che non è una roba tutta "Strategica". Mi piace molto che vengano insegnati ad esempio Powerpoint e Excel. Perché è inutile raccontarci storie: se volete lavorare in azienda e agenzia e non fare solo il lavoro da schiavo, bisogna saperli usare. Punto.

E che venga insegnato a maneggiare le immagini, a capire di infografiche e di video. Perché i creativi e i grafici certo fanno il loro lavoro, ma un certo livello di competenza nel gestire certi contenuti è un asset molto utile.

Mi piace il panel dei docenti. E ritengo che la diversità dei punti di vista sia utilissima perché si ascoltino più campane e ci si formi una propria idea, una propria visione personale.

In sintesi (e qui cito dal sito di IED):

Gli strumenti social e il mondo delle digital PR sono sempre più presenti nelle strategie di marketing e di comunicazione delle aziende, ma perché funzionino servono competenze specifiche. Affrontare questo territorio, così vasto, fatto di velocità, di una moltitudine di strumenti e opportunità che si susseguono, fa si che le persone in grado di comprendere questa sensibilità e queste pratiche sono e saranno molto richieste.

Dopo un percorso intensivo di 7 mesi, i partecipanti potranno inserirsi nel settore professionale dei social media e delle digital PR, in aziende ed agenzie. Sapranno rapportarsi con tutte le tematiche relative al digitale e alle sue funzioni relazionali verso clienti, partner e influencer.

Sbocchi professionali:

Il master garantisce un know–how altamente qualificante per i profili: social media manager, social media specialist, community manager, digital PR, digital consultant, digital content strategist.

Il Link per approfondire e chiedere info è questo:


E qui c'è il link al modulo per scaricare la brochure:


E poi:


A chi è rivolto:
Il master è rivolto: a studenti laureati sia in discipline artistiche/umanistiche, sia tecniche/economiche; a professionisti con almeno due anni di esperienza nel settore.

Contenuti e struttura:
I social media sono il più importante momento di svolta nel mondo del marketing, un cambiamento radicale degli equilibri nella comunicazione tra aziende e consumatori. Da una situazione in cui le aziende trasmettono un messaggio attraverso i media tradizionali (stampa, radio, TV, direct, etc. etc.) e i consumatori ascoltano e reagiscono in maniera quasi pavloviana (acquistando i prodotti oggetto del messaggio), ci troviamo oggi in uno scenario che vede i consumatori protagonisti di una vera e propria relazione con le aziende, essendo abilitati a parlare con esse e di esse. Di conseguenza il mondo del social – ma anche, più in generale, quello del digitale – è diventato centrale rispetto alla possibilità, per le aziende, di sostenere questo scambio.

Il territorio con il quale si confronta un professionista del web è un territorio molto articolato, poiché nel tempo i mestieri del digitale si sono moltiplicati, specializzandosi sempre di più. Il master intende formare professionisti in grado di comprendere l’identità di un brand e le sue esigenze relazionali, creare una strategia adeguata, implementarla e monitorarla. Professionisti in grado di definire e distinguere gli ambiti di intervento di figure professionali diverse, coordinarle e monitorarle, perché conosceranno le basi di ciascuna di esse, pur mantenendo una forte focalizzazione sul tema dei social media e delle digital PR.


Riguardo questi aspetti, che costituiscono il core del master, i nostri studenti saranno messi in condizione di:
- Creare e implementare una social media e digital PR Strategy, una content strategy, un piano editoriale;
- Padroneggiare gli strumenti social: piattaforme, strumenti di content management, strumenti di ottimizzazione dei contenuti;
- Creare contenuti per le diverse piattaforme;
- Identificare gli influencer e coinvolgerli adeguatamente;
- Comprendere le implicazioni della conversazione che avviene sul web, in termini di brand awareness e brand reputation, attraverso strumenti di web monitoring;
- Misurare l’efficacia delle azioni attraverso gli analytics.


lunedì, ottobre 12, 2015

Il Poster che si nasconde dalla polizia. In Russia.


Attività molto unconventional.

La storia: in Russia, per via delle famose sanzioni, il governo ha imposto un proibizionismo alimentare su molti generi in provenienza dall'Europa.

Ma dove c'è una proibizione c'è chi l'aggira - come questo negozio moscovita gestito da un Veronese: Don Giulio Salumeria. Che continua a vendere prodotti italiani e che ha deciso di farlo sapere al pubblico attraverso una campagna di affissioni.


Problema ("ufficiale"): la polizia. Che avrebbe immediatamente rilevato la illegale pubblicità e avrebbe costretto a interromperla.

(Problema reale: farsi notare con un budget... da negozietto).

La soluzione (quella "ufficiale"): un impianto di affissione dotato di un sistema di riconoscimento facciale (ne abbiamo già parlato in passato*, di sistemi analoghi). Tarato sui brutti ceffi dei poliziotti.

Così quando un tutore dell'ordine si avvicina, il poster (di quelli a rullo) cambia soggetto e il gendarme russo non s'avvede del reato.

Soluzione "reale": per rendere efficace la comunicazione, più del (singolo?) poster che hanno fatto, il giochetto è stato farlo sapere a tutti, per creare il buzz.

Intanto hanno scelto un poster in una zona ad alta densità di polizia (di fianco al Ministero dell'Interno) - in modo da essere sicuri di riuscire a girare il filmino in cui si vede il poster che cambia soggetto in presenza di polizia.

Poi hanno fatto girare la notizia, tanto (come vedrete dal video) non è che il sistema funzionasse poi così tanto bene, quindi sicuramente li avevano già beccati :-)

Quindi tipica operazione di Relazioni Pubbliche, uno stunt - in cui si crea un pretesto notiziabile, per amplificare la portata dell'operazione e farne parlare.

E di una (pur anche ottima, chissà) salumeria moscovita, ora parla il mondo intero... (insomma, si fa per dire :-)   un discreto colpo di "reputation"... :-)

Ecco il video:




* Potete ad esempio rileggere:

Fare check-in con la faccia... (progetto di riconoscimento facciale)


sabato, marzo 28, 2015

Il meglio dei miei blog, questa settimana


Buon sabato, buona domenica, ed ecco di cosa abbiamo parlato questa settimana sui miei blog:

Se vi piacciono i i progetti unconventional, la musica e le rotondità femminili atletiche (per essere Politically Correct), non potete mancarvi questo video:

WTF Video: la musica creata dal twerking :-) per le PR delle cuffiette


Un grande classico, un modello di comunicazione ormai collaudato, ma che ancora funziona bene:

Il report sull'Italia di Social Bakers:

Uno scrive un post su Meerkat e il giorno dopo gli esplode Periscope... vabbè :-) i ragionamenti valgono lo stesso:

Internet delle cose o delle scarpe:

enjoy.

sabato, marzo 21, 2015

Il meglio della settimana, sui miei blog


Come (quasi) tutte le settimane), ecco il riepilogo dei principali post apparsi su Digital Planner e su Relazioni Pubbliche Digitali.

Questa settimana abbiamo parlato di:

Twitter per le PR Digitali - in 60 secondi (Parte 3): "Standalone" o "Drive to" ?

La terza puntata (non so per quanto andrà avanti) del ciclo di riflessioni su Twitter e sul suo uso nell'ambito delle online PR, in fondo sull'intersezione tra digital PR e Social Media. 







E ora, un messaggio promozionale:

Per tutti quelli che sono atterrati su questo blog per la prima volta (benvenuti) e che sono interessati a studiare e ad approfondire i temi del marketing e della comunicazione digitale, consiglio due ottimi libri :-) su carta e in ebook:


STRATEGIA DIGITALE Il manuale per comunicare in modo efficace su internet e i Social Media (Web & marketing 2.0)
 

Giuliana Laurita Roberto Venturini 
Per chi non è esperto questo libro è un manuale che spiega, attraverso una metodologia facile da comprendere e da seguire, come progettare e realizzare un’efficace attività di comunicazione digitale pianificandola strategicamente. Il tutto arricchito di tanti casi pratici a cui ispirarsi. 

Per chi già conosce il campo è una guida che fornisce spunti su come applicare una logica di pensiero strategico per rendere più efficiente e produttivo il processo di sviluppo di un progetto digitale. Per tutti, un manuale pratico, ricco di spunti e case history, per capire meglio la Rete e sviluppare progetti migliori.

Potete vederlo qui (e leggerne un estratto):

RELAZIONI PUBBLICHE DIGITALI
Pensare e creare progetti con blogger, influencer e community di Roberto Venturini (Autore)

Generare notizie, contenuti e conversazioni per costruire un'opinione positiva della nostra marca, prodotto o servizio, attraverso il coinvolgimento di influencer e blogger: in questo consistono le PR digitali, nuove attività di comunicazione che danno visibilità, rendono più "notiziabile" un evento, aiutano a ottenere un'esposizione mediatica, a entrare nei discorsi delle persone, a porsi in sintonia con loro. 

Anche nelle PR digitali un'operazione di successo deve combinare strategia e creatività. E in questo sta la difficoltà maggiore: se è relativamente facile "essere creativi", molto più complesso è farlo seguendo un solido pensiero strategico e in modo funzionale ai risultati del business. Solo avendo chiare le logiche e i meccanismi, le opportunità e i rischi delle PR digitali, sarà possibile sviluppare azioni strategicamente creative ed efficaci. 

Con l'obiettivo di offrire strumenti per pensare e creare progetti solidi - e non un semplice manuale "operativo" inevitabilmente destinato a rapido invecchiamento -, il libro dedica ampio spazio al trasferimento delle riflessioni strategiche maturate dall'autore in anni di professione e alla trasmissione di ciò che ha imparato lavorando in prima persona. 

Dalla definizione di che cosa sono (e non sono) le PR digitali all'analisi di che cosa è lecito aspettarsi da questa attività; dall'importanza della reputazione agli strumenti per gestirla e monitorarla; dall'individuazione degli influencer alle modalità per lavorare insieme...

Potete vederlo qui  :


martedì, marzo 17, 2015

Come scrivere un brand plan? #Strategiadigitale

Visto che il tema della creazione e della gestione della marca ha suscitato un certo interesse, proseguo nel selezionare e postare presentazioni, documenti, articoli che possano servire - specialmente visto che mi viene chiesto molto spesso di dare indicazioni di "robe da leggere" per formarsi.

Diciamo che questo post lo cataloghiamo alla voce "curated content".

Premesso che la pratica vale un milione di volte più della grammatica, vi segnalo questa presentazione, che dà delle dignitose basi per affrontare il problema di scrivere un "brand plan"

E, no, nonostante il cartoon che apre il post, la presentazione è seria.

venerdì, febbraio 20, 2015

Serve avere tanti follower su Twitter? Approfondimenti sulle PR Digitali (sul mio nuovo blog)


Come probabilmente saprete, ho aperto un nuovo blog:
 http://www.relazionipubblichedigitali.it/

Su questo blog parlo di tematiche più strettamente legate al mondo delle PR Online e pubblico approfondimenti legati al libro (Relazioni Pubbliche Digitali).

Il primo di questi approfondimenti è legato a Twitter:

E' importante avere tanti followers?
Una delle richieste che fanno più spesso i clienti in ambito Twitter è quella di avere tanti fan. Size matters. O no?

Se vi interessa, potete leggere il post qui:

giovedì, febbraio 19, 2015

Ikea fa comunicare meglio le coppie. Con gli Emoticons :-)

E' evidente quanto Ikea sia un'azienda fortemente orientata alla creatività - tanto da essere uno dei brand più citati nel mio blog (insieme a KLM).

Un altro caso innovativo si aggiunge ora alla lista. 

La creazione di un set di emoticon ad hoc. Pensati per far comunicare meglio uomini e donne :-)

Con il pretesto di aiutare le coppie a comunicare meglio, l'azienda svedese ha lanciato una propria applicazione, Ikea Emoticons.

Dove i mobili hanno un ruolo importante come elementi simbolici :-) L'app, gratuita, è disponibile per iOS e Android.

Guardate il video, che è divertente :-)



Nota: di molti altri esempi di creatività, che girano in rete, scelgo di non parlare - perché se anche sono belle idee, sono secondo me idee che non funzionano. Che non hanno una strategia sotto.

Quindi magari attività di cui ci si ricorda - che piacciono... ma di cui non si memorizza la marca, o che non portano agli obiettivi di chi ci ha messo i soldi... insomma, cose belle che non funzionano.
E questo, nel nostro mercato è un peccato capitale.

Se prendiamo i soldi del cliente, purtroppo o per fortuna, l'obiettivo è portare risultati. Tutto il resto è arte (validissima.... ma è un altro mercato).

Nota 2: (e, come spesso capita, c'è una chiara strizzata d'occhio al legare IKEA ad una vita sessuale felice... inevitabile citare il video qui sotto :-)

domenica, febbraio 15, 2015

I miei libri, scaricabili anche su iBooks per Apple / iPad...


Non so se lo sapete ma per acquistare e leggere comodamente i miei libri sul Mac, su iPhone o iPad e anche per comprare ebooks potete usare direttamente iBooks: ecco i link per scaricare la versione elettronica dei miei libri.

Manuale Relazioni Pubbliche - digital PR - PR online 

Generare contenuti e conversazioni per costruire un’opinione positiva della nostra marca, prodotto o servizio, coinvolgendo influencer e blogger: in questo consistono le PR digitali, nuove attività di comunicazione che danno visibilità, rendono notiziabile un evento, aiutano a ottenere un’esposizione mediatica, a entrare nei discorsi delle persone, a sintonizzarsi con loro. Anche nelle PR digitali un’operazione di successo deve combinare strategia e creatività. E qui sta la difficoltà maggiore: se è relativamente facile «essere creativi», molto più complesso è farlo in modo funzionale ai risultati del business. Con l’obiettivo di offrire strumenti per pensare e creare progetti solidi e non un semplice manuale operativo, il libro dedica ampio spazio al trasferimento delle riflessioni strategiche maturate dall’autore in anni di professione. Che cosa sono (e non sono) le PR digitali e cosa è lecito aspettarsi da esse; l’importanza della reputazione e come gestirla; l’individuazione di influencer e blogger e le modalità per lavorare con loro; budget e KPI; prevenzione e gestione delle crisi online: ogni aspetto è affrontato con ricchezza di esempi e puntuali rimandi a risorse in rete.





I canali digitali rappresentano, per chi si occupa di marketing e di comunicazione, una sfida affascinante, fatta di velocità, di una moltitudine di strumenti, di opportunità che si susseguono. Affrontare questo territorio così vario e vasto richiede di dotarsi di una solida visione strategica che guidi sempre l’ideazione delle proprie attività. Per chi non è esperto questo libro è un manuale che spiega, attraverso una metodologia facile da comprendere e da seguire, come progettare e realizzare un’efficace attività di comunicazione digitale pianificandola strategicamente. Il tutto arricchito di tanti casi pratici a cui ispirarsi. Per chi già conosce il campo è una guida che fornisce spunti su come applicare una logica di pensiero strategico per rendere più efficiente e produttivo il processo di sviluppo di un progetto digitale. Per tutti, un manuale pratico, ricco di spunti e case history, per capire meglio la Rete e sviluppare progetti migliori.



Entrambi i libri sono disponibili anche "su carta" (se siete di quelli che amano annotare i manuali).

Naturalmente il formato ebook è disponibile anche in versione non-apple, ad esempio su:

Egea





lunedì, dicembre 22, 2014

Freebie, il nuovo servizio social, per monetizzare la tua influenza (anche se non sei un influencer)

Classico tema di PR Digitali (btw, aspettatevi mie novità su questo fronte nelle prossime settimane... )

Monetizzare la propria influenza: dato che sappiamo che se parliamo bene di qualcosa al nostro network portiamo un valore alla marca / prodotto / idea, la tentazione è quella di farci pagare parte di questo valore.

Questo ragionamento è alla base dei modelli di remunerazione dei blogger (tanto per guardare ai modelli più semplici e basici). Ma questi modelli stanno in piedi solo se l'influenza esercitata, a parte essere in qualche modo misurabile, si estende su numeri cospicui di persone.

Ora, il modello dell'adv "tradizionale" è stato fortemente scosso non solo dall'advertising on line ma dal fatto che chiunque, anche il più piccolo dei blog, può proporsi come media, pubblicare banner, fare ricavi - magari microscopici, vista la sua scarsa audience - ma monetizzare quel poco di valore che genera.
In sostanza il modello AdWords muove ingenti capitali (anche) sommando infiniti siti che individualmente fanno poche pageviews ma che, messi tutti insieme...

Se si riuscisse a portare questo modello anche sul fronte dell'influenza, riuscirebbe a farsi pagare la micro influenza anche chi non è un influencer, non è un blogger, ha pochi contatti ma comunque magari qualcosina riesce a portare alla marca?

Questo, secondo me è un campo dove potremmo vedere iniziative interessanti - a partire da Freebie.

Freebie (http://freebieapp.com/) è un nuovo servizio (basato su di un'app mobile) che permette agli utenti dei Social Media di esercitare la propria influenza in Rete... e di ottenere in cambio prodotti gratis o altre forme di compensazione. Anche se in realtà si conta poco o niente :-)

Con una logica da marketplace, si va a far incontrare domanda e offerta. 
Un'azienda può identificare persone con le caratteristiche più adeguate (diciamo "in target") e fare ad esempio provare il prodotto. A questo punto, in cambio per il "freebie", per aver ottenuto qualcosa gratis (che può essere anche una particolare esperienza o qualcos'altro) - la marca viene autorizzata a pubblicare sui Social Media dell'utente (che può poi però anche cancellare quei post...).

Detta così, però, si tratta più di una forma di advertising - dove la persona mette a disposizione un proprio micro o nano media, la propria bacheca; su cui il brand pubblica messaggi (che ha in qualche modo pagato) a proprio favore.

L'esercizio di influenza invece è quando una persona, che reputiamo credibile, da' un endorsement a un prodotto, marca, servizio. Ci mette la faccia e la propria credibilità. Almeno entro certi limiti.
Qui al limite è una forma di passaparola... che al momento, btw, è attivo solo a Chicago.

Ma mi aspetto che questo sia solo il primo passo nel processo in cui si lavora per automatizzare e rendere "self service" anche questo aspetto della comunicazione...

Come approfondimento e per vedere anche una case history di Freebie (che dovrebbe aver già stretto legami con un centinaio di brand / locali / business... e avere circa 50.000 users) , potete leggere:
http://www.womma.org/posts/2013/10/word-of-mouth-marketing-for-the-21st-century

http://www.socialmediatoday.com/content/hipper-social-four-seasons-hotel-drives-high-return-rate-case-study

venerdì, novembre 21, 2014

Anche la Radio è sempre più "mobile" - l'app di Radio RAI

Sembra un po' buffo parlare di radio sul mobile.

Ma se la fruizione di content avviene sempre più su Internet e sempre più su mobile, anche i contenuti radiofonici devono trovare nuovi sbocchi verso le utenze.

E le battaglie per le audience, anche sul fronte delle distribuzioni di contenuti, si condurranno sempre più su device che ci porteremo addosso.

Del resto la radio è sempre stata un mezzo naturalmente mobile (specialmente quando la tecnologia ha permesso di abbandonare i valvoloni e di passare ai transistor).
Ed è ancora nel ricordo di tanti di noi la domenica pomeriggio all'italiana, con la famigliola a spasso nel parco. Con il genitore, radiolina all’orecchio, seguire le dirette sportive di “Tutto il calcio minuto per minuto".

E’ quindi naturale che un mezzo naturalmente ubiquo come la radio investa per essere ancora più nomade, affiancando alle onde radio il web in mobilità.

Su questo fronte gioca anche Radio RAI. La logica è portare la Radio di qualità sempre più vicina al pubblico, anche grazie alla nuova incarnazione dell’app, che ci porta la Radio RAI, in modalità crossmediale, sui cellulari e i tablet. Aggiungendo ai contenuti “naturali” un valore aggiunto non banale.

Le cose che trovo più interessanti (dal punto di vista di chi si occupa di comunicazione) di questa app sono:

Si da' accesso, in rete, a quei canali (a quei contenuti) che non sono disponibili "via radio" ma che sono web only. E che adesso sono disponibili anche in mobilità. (I canali disponibili sono Radio 1, Radio 2, Radio 3, Fd4, Fd5, Isoradio, GR Parlamento e i tre canali di webradio Rai, Wr6, Wr7 e Wr8).

Si lavora per un'esperienza più crossmediale; non solo il programma in audio, ma una serie di contenuti accessori che arricchiscono la experience (si dice così, no?) del programma radiofonico.

L'interattività: l’app ci permette di interagire direttamente con i programmi inviando messaggi ai conduttori utilizzando il proprio smartphone e ascoltare in anteprima la playlist musicale dei tre canali radio delle Rai. 

L'attenzione alle news: nuove sezioni sono state dedicate all’informazione del Giornale Radio Rai in cui sarà possibile riascoltare e scaricare le ultime edizioni di Gr1, Gr2 e Gr3 e consultare gli archivi delle edizioni dei giorni precedenti.

La modalità "in car" - che evidentemente si basa sullo scenario in cui anche in automobile la radio la useremo via web, in streaming. Ascoltando canali non necessariamente hertziani.




Per il resto nell'app ci sono le feature che ci possiamo giustamente aspettare.

C'è la guida programmi dei prossimi 7 giorni, aprendoci tutto il mondo dei contenuti on demand disponibili per quel programma (audio delle puntate, video e foto).

Ovviamente, potremo riascoltare in podcast tutta una serie di contenuti che ci siamo persi “in diretta”.

Con l’app Radio RAI possiamo addormentarci con il nostro programma preferito, e lo smartphone si spegnerà da solo; o usare il nostro device come una vera e propria radiosveglia, che ci farà iniziare giornata svegliandoci con il programma radio RAI che preferiamo.

L’app è completamente gratuita ed è disponibile per:

iOS (iPhone, i Pad…) 
Smartphone e Tablet Android
Kindle Fire
Blackberry

Per maggiori informazioni: http://bit.ly/1wNSv1r

Già che ci siamo, vi metto anche lo spot:



(In logica di trasparenza: Radio RAI è un cliente dell'agenzia per cui lavoro. Sapevatelo)