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martedì, gennaio 19, 2016

La Checklist della Strategia Digitale (in particolare per PMI e non addetti ai lavori): Parte #1


Iniziamo il 2016 con una serie di post a tema, con cadenza abbastanza regolare - pensati per i "non addetti ai lavori" e le PMI.

L'idea, che mi è stata suggerita da alcuni miei studenti, è quella di fare dei post veloci, un po' stile checklist; non tanto per spiegare dei concetti (di per se' abbastanza di base) quanto per proporre dei percorsi di lavoro sulla strategia... per chi non è particolarmente esperto.

Quindi un materiale integrativo e di accompagnamento a quanto scritto nel nostro libro "Strategia Digitale" (se non sapete cos'è, ne parlo in fondo).

Partiamo da quelle che potremmo chiamare le 10 regole d'oro di un progetto di strategia... o meglio dalle 10 domande da farsi per non fare troppi errori :-)

Partiamo oggi con le prime 2. Le altre seguiranno prossimamente.

1. Siamo proprio sicuri di aver definito obiettivi specifici, comprensibili, misurabili - per ogni piano, per ogni attività?


*Alla base della strategia ci sono obiettivi chiari?

Se non sappiamo bene dove vogliamo arrivare, faremo molta fatica a andarci. Se questi obiettivi non ci sono, forse stiamo parlando di tattiche, di esperimenti, di provare a vedere un po' cosa succede, per imparare.

*Gli obiettivi sono misurabili?

Altrimenti come potremo sapere se li abbiamo raggiunti o no?

E come potremo riportare ai capi, colleghi, soci, cosa racconteremo del progetto, cosa avremo imparato, se tirando a un bersaglio non sappiamo quanti punti abbiamo fatto e in che direzione stanno andando i nostri colpi?

*Gli obiettivi sono specifici e focalizzati, non vaghi e generali?

Dobbiamo definire in dettaglio cosa vogliamo conseguire. “Diventare ricchi e famosi” non è un buon obiettivo. “Entrare nella top ten dei giocatori mondiali di tennis” è un obiettivo decisamente migliore, perché ci permette di orientare la nostra azione. 

“Migliorare la nostra immagine” è un obiettivo troppo vago. “Essere percepiti come il ristorante con il miglior rapporto prezzo/qualità della città” è un buon obiettivo, così come lo è voler diventare il miglior ristorante della città (ma rispetto a quale classifica?). E da obiettivi diversi nasceranno naturalmente strategie differenti.

* Sono comprensibili e condivisi/condivisibili all’interno dell’azienda?


* Sono raggiungibili in pratica, fattibili? Ambiziosi sì, irrealistici no.


* Sono razionali ma coraggiosi? L’azienda non può essere guidata da obiettivi dettati dalla paura, che porta alla passività, al non fare per non sbagliare.


2. Perché noi? 


*Con tutta la concorrenza, con tutte le cose fantastiche che le persone possono guardare, fare comprare, perché proprio a noi dovrebbero dare retta?

*In cosa siamo diversi, superiori?

*In che modo miglioriamo la vita delle persone, facciamo la differenza?

*Perché il mondo non sarebbe lo stesso, se non ci fossimo?

*O almeno, c'è un qualche straccio di motivo per cui una persona nel possesso delle sue facoltà mentali potrebbe preferirci a concorrenti, prodotti sostitutivi, altre cose che potrebbe acquistare con i soldi che ha in tasca...?

Se qui non abbiamo risposte, non è un problema della comunicazione. E' che il nostro business, il nostro prodotto non è basato su basi solide. Non c'è stato un pensiero di marketing a monte.

------ *MESSAGGIO PROMOZIONALE / COME APPROFONDIRE *-------

Come accennato in apertura, questo post è un approfondimento al nostro manuale "Strategia Digitale". l manuale per comunicare in modo efficace su internet e social media.

Per chi non lo conosce, qualche rapida informazione. Intanto dalla sua uscita è più o meno costantemente tra i libri della categoria "business" più venduti su Amazon, su carta e in formato Kindle. Anzi, per un paio di giorni siamo stati il libro in assoluto più venduto su Kindle in Italia (ok, l'editore aveva fatto un taglio prezzo molto notevole :-).

Ma ecco una breve descrizione di cos'è:

Abbiamo voluto fare un libro diverso: in mezzo a tanti libri che "spaccano paradigmi", che fanno della gran teoria del futuro, che dicono alle aziende dove sbagliano ma non danno ricette per fare giusto, abbiamo voluto fare un manuale.

Abbiamo cercato di dire quali sono gli step necessari, giorno, dopo giorno, per fare comunicazione sul campo. Mettendoci quella dose di teoria utile e necessaria per capire perché le cose vanno fatte in quel modo.

Il libro è pensato per:

a) chi lavora in azienda e vuole capire come si fa e perché con l'agenzia non riesce a capirsi :-)

b) chi lavora in azienda e ha un capo con cui non riesce a capirsi o per chi lavora in agenzia e ha bisogno di far capire al cliente "come funziona", visto che non è pubblicità :-)

c) chi lavora comunque nel digitale e vuole andare oltre alla mera operatività - capendo come si ragiona in modo strategico (in funzione degli obiettivi) per fare progetti migliori

d) chi vuole iniziare a lavorare nel mondo digitale e vuole affiancare all'indispensabile pratica anche una capacità di pensiero strategico


Dentro ci sono parecchi decenni (combinati) di esperienza di Giuliana e mia. Raccontando ciò che abbiamo visto funzionare sul campo - dato che il digitale l'abbiamo visto nascere e crescere.

Come dice Giuliana nel suo blog:"Mettere ordine nel senso che, se per i singoli pezzi di digitale come il SEO/SEM, le Digital PR, il Social, sono stati scritti fiumi di parole, la parte che viene prima di tutto questo, la strategia digitale, appunto, non è mai stata considerata. O meglio, ciascuno si è costruito il suo modo di procedere, la sua metodologia, sulla base dell’esperienza e dell’esigenza del momento, ma tutto ciò non è mai stato codificato. Ci abbiamo provato noi."

Ecco i link da dove potete capire qualcos'altro sul libro e comprarlo online (in versione cartacea o ebook).









giovedì, giugno 26, 2014

Strategia e Fretta: 10 suggerimenti per cavarsela.


Viviamo, senza dubbio, nell’era della fretta. Dove, per quello che ci riguarda più da vicino, i tempi per sviluppare i lavori sono diventati lontanissimi da quelli che una volta ci venivano concessi.

Da un lato la rapidità dei mercati, l’apertura alle conversazioni, la totale liquidità delle interazioni giustifica il desiderio di  contrarre il time to market per essere più performanti.

Dall’altro, ci si trova al limite, in processi come quello dello sviluppo della strategia, che non possono adottare soluzioni di automazione o di recupero di efficienza tipici di altri ambiti lavorativi.

In sostanza, se serve una strategia, serve qualcuno che ci pensi. E oggi serve che ci pensi più in fretta. Riuscendo comunque a produrre risultati di qualità - perché da una strategia approssimata, non pensata, molto difficilmente usciranno risultati che porteranno valore alla marca.

Dovendo comunque essere pragmatici, condivido con voi alcune cose che ho imparato nella mia esperienza quotidiana, e che si sono (per me) rivelate molto utili. E che sono anche un approfondimento al capitolo relativo del nostro manuale di Strategia Digitale.

Ecco i miei 10 punti:

1. Abituarsi a pensare. Banale? No, specialmente se il lavoro di sviluppo strategico non è una cosa che fate tutti i giorni, se siete agli inizi o volete entrare in questo mondo. Se non avete un brief su cui lavorare, datevelo. 

Abituarsi a ragionare mentre si è in metropolitana, nei tempi interstiziali, a cosa si farebbe per una certa marca, o come si sarebbe invece fatta una certa pubblicità è un buon allenamento per il cervello. Più si pensa, più si impara a pensare in fretta

2. Chiedere un buon brief. “Faccia lei”, specialmente se non si conosce la marca, il prodotto, il suo mercato, i suoi consumatori è la ricetta per il disastro. Almeno provarci, chiedere uno straccio di brief se non c'è, un brief migliore (specificando su quali aree va migliorato) se è insufficiente o inutile. 

Meno informazioni ci da' l'azienda, meno sono chiari obiettivi e desiderata più tempo si perde per sviluppare una strategia che stia in piedi. Di questo il committente deve essere reso consapevole: Trash in, trash out.

Se non si può avere un brief formale, almeno una conversazione. E qui la ricetta per il segreto è essere capaci di fare delle buone domande; chi abbiamo davanti se non è un esperto di comunicazione, a volte non sa di essere seduto su informazioni che per noi potrebbero essere preziose e scatenare idee forti

3. Conoscere il target. Banale? in pratica no. Occorre immergersi nella sua cultura. Leggere quello che legge, frequentare le pagine Facebook che frequenta, guardare la TV che guarda. Spesso il target è diverso da noi ed è un peccato mortale presumere di conoscerlo, di capirlo. 

Occorre entrare nei suoi panni, per quanto poco ci piacciano. Ascoltandoli, parlando con loro ci si chiariscono, spesso magicamente, le idee. Soprattutto saper riconoscere i casi in cui noi non siamo il target. E quindi pensiamo diverso, anzi sbagliato.

4. Tenere occhi e orecchie aperte. Se siamo esposti a un brief (ne sono convinto) sotto sotto il nostro cervello continua a lavorarci anche quando non ci pensiamo. Io spesso cammino, per pensare. E mi guardo attorno. Molto spesso uno spunto, una pubblicità, una vetrina, una persona vista per strada mi hanno messo in moto idee laterali, hanno dato modo al lavorio sotterraneo di emergere e di cristallizzarsi in un pensiero strategico.

5. Cercate il confronto. Con qualcuno. Moglie, collega, amico... raccontare ciò che si ha in testa aiuta a mettere ordine. Ricevere sputni (anche se orrendamente sbagliati) può mettere in moto ragionamenti che altrimenti non sarebbero arrivati.

6. Tagliare la burocrazia. Più è piccolo il team che se ne occupa, più in fretta si svolge il processo. Anche se lavorare da soli (vedi punto 6) spesso è abbastanza sterile.

7. Non innamorarsi delle idee. Una buona idea che ci eccita la notte, il mattino dopo può rivelarsi un’illusione e la sua bellezza svanire con le nebbie del mattino. Check for negatives, cercare di capire quali sono i punti deboli, i pericoli. E cercare modo per risolverli. 

Se non siamo certi, meglio trovare un’altra idea, in fretta, piuttosto che incaponirsi nel volerla salvare a tutti i costi. Qui il confronto di cui al punto 6 può essere prezioso.

8. Non cercare la perfezione. Se non c’è tempo, good enough is good enough. Non è bello, ma il pragmatismo devce essere un valore assoluto. Il meglio è spesso nemico del bene. E se le risorse a disposizione (soldi, tempo...) non sono ottimali, ci si deve purtroppo accontentare di un risultato che non è perfetto. Ma che deve essere meglio di niente o di una soluzione sbagliata.

9. Vendere al cliente il più presto possibile. Se il cliente è intelligente e collaborativo, coinvolgerlo nel processo con presentazioni intermedie. Altrimenti si arriva alla fine con una presentazione bella leccata, il cliente sega l’idea... ed è finito il tempo.

10. Ricordarsi che la strategia non è un’idea. Execution is strategy. Occorre un’idea centrale ma occorre anche capire come scaricare a terra, come rendere reale un sogno, cosa fare in pratica. 

Ciò che più spesso uccide le strategie in presentazione (a parte l’incapacità del cliente di capirci, la paura di fare qualcosa di innovativo, l’evidente superficialità della nostra strategia o il non aver capito il brief... ) è che si presenta una bella idea di massima, un sogno, un’emozione... ma non si vede il modo di renderla un’operazione concreta di marketing e comunicazione.

I professionisti della strategia, che fanno questo per mestiere, queste cose le sanno. Dato che però oggi viene chiesto a tutti di fare strategia, spesso non si riconoscono le professionalità, ci si affida a persone senza esperienza e senza competenze consolidate, il problema tipico è la perdita di tempo insita nel dover affrontare lavori che non sono il proprio core business. Un elettricista probabilmente riesce a sostituire un rubinetto... ma ci metterà molto più tempo di un idraulico :-) 

E oggi, in comunicazione, tutti dovrebbero essere in grado comunque di pensare in termini strategici; i tempi dell'ideona fine a se' stessa sono abbastanza finiti.
Spero serva. 

Per approfondimenti su questo tema e, più in generale sul come si sviluppa una strategia digitale, non posso non ricordarvi “Strategia Digitale”, il libro che ho scritto con Giuliana Laurita. Un manuale pratico. Che potete, se volete, comprare qui :-)
Strategia digitale: Il manuale per comunicare in modo efficace su internet e i Social Media (Web & marketing 2.0)

mercoledì, giugno 11, 2014

Ecco la nostra videointervista su Chestorie.com #StrategiaDigitale


Come anticipato, condivido l'intervista che ci ha fatto Daniele Tarenzi (grazie!) per l'ottimo CheStorie.com.

Parliamo del manuale di Strategia Digitale ma anche di come vediamo la situazione in generale della comunicazione digitale - quando si ragiona in termini strategici. Insomma, una cosa che potrebbe essere utile...

Le domande:

Comunicazione su Internet = quella che non costa nulla e che posso far fare a chiunque…che ne pensate?!

Il vostro è un manuale, ovvero le “istruzioni per l’uso”: è così?

Social media e professionisti della comunicazione: a volte un rapporto d’amore e odio! Che ne pensate?

Come vi immaginate il futuro della comunicazione digitale: un desiderio e un timore.
Qui sotto metto il video; e raccomando di leggere l'intervista qui:

Enjoy :-)


venerdì, aprile 11, 2014

In "registrata" l'hangout dove raccontiamo il libro Strategia Digitale

Ammesso che ve ne freghi qualcosa e non vi siate ancora rotti del mio libro, vi segnalo che ieri abbiamo fatto un Hangout con BizCommunity.

Intervistati da Gigi Beltrame, abbiamo raccontato un po' di cose sul libro, in modo che magari capite un po' meglio cos'è e a cosa serve, prima di decidere di comprarlo.

Ecco il link:  http://ow.ly/vEffi

Ecco ora un breve messaggio pubblicitario:

Strategia Digitale è un utile manuale per capire come pensare e come fare la comunicazione sul digitale, con un pensiero strategico e di marketing (e non di improvvisazione o di panico).

Se lo volete comprare in versione cartacea, potete cliccare sul bannerino che trovate in alto a destra sul mio blog (e ci guadagno qualche centesimo).
C'è anche in versione Kindle.

Comunque lo trovate su Hoepli.it  e qui sotto il link per Amazon:
Strategia digitale. Il manuale per comunicare in modo efficace su internet e i social media

martedì, aprile 08, 2014

Il libro in versione e-book: Strategia Digitale lo trovate qui

E finalmente è uscita anche la versione digitale del libro.

La trovate su Amazon a questo link (sì, becco una commissione sulle vendite, sapevatelo):


Altrimenti anche su BookRepublic:



Se non sapete cos'é:

Strategia Digitale. Il manuale per comunicare in modo efficace su internet e social media


Abbiamo voluto fare un libro diverso: in mezzo a tanti libri (generalmente di matrice anglosassone) che "spaccano paradigmi", che fanno della gran teoria del futuro, che dicono alle aziende dove sbagliano ma non danno ricette per fare giusto, abbiamo voluto fare un manuale.

Tra i manifesti dei guru che propugnano magnifiche sorti e progressive per il 2.0, noi abbiamo cercato di dire quali sono gli step necessari, giorno, dopo giorno, per fare comunicazione sul campo.

Mettendoci quella dose di teoria utile e necessaria per capire perché le cose vanno fatte in quel modo.

Approfondimento:

http://robertoventurini.blogspot.it/2014/04/e-finalmente-e-uscito-il-libro.html



mercoledì, aprile 02, 2014

E finalmente è uscito il libro: Strategia Digitale. Due parole per raccontarlo.



Come avrà già abbondantemente capito chi mi segue sui social, è finamente uscito il nostro libro.

Strategia Digitale. Il manuale per comunicare in modo efficace su internet e social media

Nostro vuol dire di Giuliana Laurita e mio.

Un anno e mezzo circa di lavoro.

Per cercare di metterci dentro quello che serviva e di lasciare fuori tutto il resto (e qui è stata la vera difficoltà). E forse ci siamo riusciti, se Matteo, uno dei primi ad averlo letto prima della pubblicazione per darci un parere esterno, lo ha definito "semplice ma non banale".

Abbiamo voluto fare un libro diverso: in mezzo a tanti libri (generalmente di matrice anglosassone) che "spaccano paradigmi", che fanno della gran teoria del futuro, che dicono alle aziende dove sbagliano ma non danno ricette per fare giusto, abbiamo voluto fare un manuale.

Tra i manifesti dei guru che propugnano magnifiche sorti e progressive per il 2.0, noi abbiamo cercato di dire quali sono gli step necessari, giorno, dopo giorno, per fare comunicazione sul campo.

Mettendoci quella dose di teoria utile e necessaria per capire perché le cose vanno fatte in quel modo.

Più rischioso - metterci la faccia dando indicazioni su cosa fare, in concreto, come.

Vediamo se la scommessa riuscirà.

Il libro è pensato per:

a) chi lavora in azienda e vuole capire come si fa e perchè con l'agenzia non riesce a capirsi :-)

b) chi lavora in azienda e ha un capo con cui non riesce a capirsi o per chi lavora in agenzia e ha bisogno di far capire al cliente "come funziona", visto che non è pubblicità :-)

c) chi lavora comunque nel digitale e vuole andare oltre alla mera operatività - capendo come si ragiona in modo strategico (in funzione degli obiettivi) per fare progetti migliori

d) chi vuole iniziare a lavorare nel mondo digitale e vuole affiancare all'indispensabile pratica anche una capacità di pensiero strategico

e) Parenti, amici e chiunque abbia 16.92€ (meno di un pranzo a base di aragosta) da spendere per un libro di pensiero e operatività.

Dentro ci sono parecchi decenni (combinati) di esperienza di Giuliana e mia. Raccontando ciò che abbiamo visto funzionare sul campo - dato che il digitale l'abbiamo visto nascere e crescere.

Come dice Giuliana nel suo blog:"Mettere ordine nel senso che, se per i singoli pezzi di digitale come il SEO/SEM, le Digital PR, il Social, sono stati scritti fiumi di parole, la parte che viene prima di tutto questo, la strategia digitale, appunto, non è mai stata considerata. O meglio, ciascuno si è costruito il suo modo di procedere, la sua metodologia, sulla base dell’esperienza e dell’esigenza del momento, ma tutto ciò non è mai stato codificato. Ci abbiamo provato noi."

Scrivere con Giuliana è stata una bellissima esperienza (lo dice di me nel suo blog, non posso dire altro). 

Abbiamo formazioni diverse, esperienze diverse, punti di osservazioni diversi.

Ma è stato facile trovare la sintesi, dividersi il lavoro, lavorare online senza mai praticamente stampare un foglio di carta.

Scrivere (almeno io) usando qualsiasi cosa: la mia parte (anche se ci abbiamo lavorato talmente tanto insieme che non sapremmo più dire chi ha scritto quale parte senza un contributo dell'altro) è stata redatta usando 2 telefonini, 2 computer portatili, un iPad, un Tablet Android, un computer fisso... il tutto appoggiato a Dropbox che ha reso sostanzialmente indifferente quale device stessi usando.

Grazie a Giuliana, grazie a Pepe Moder che ci ha regalatyo una prefazione, grazie a tutti.

Speriamo che il libro funzioni. Ma, almeno per me, quello che ha avuto valore è stato mettermi alla prova, vedere se ci si sarebbe riusciti, quello che ho dovuto imparare e pensare, focalizzare durante il processo.

Il risultato spero sia un risultato che potrà essere utile a tanti e non diventare subito obsoleto, lavorando su strumenti di pensiero, non tecnologici.

E, comunque, è stato bello.

Ah, se volete comprarlo, attiro la vostra attenzione sul bannerino in alto a destra :-)
Ecco comunque i link da dove potete capire qualcos'altro sul libro e comprarlo online (in versione cartacea, stay tuned per novità sull'ebook, di cui sapremo dirvi qualcosa spero a breve).

HOEPLI

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