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venerdì, luglio 25, 2014

Chiudiamo in bellezza: hanno combinato un casino... Holiday Spam :-)


Chiudiamo questa faticosa settimana con un post leggero, su un caso di comunicazione intelligente e bello.

Brillante operazione di Three (UK) per comunicare l'azzeramento dei costi di roaming per i propri clienti.

Cioè, pensavano di far bene, poi si sono resi conto di aver combinato un casino :-)))

Non vi anticipo nulla per non rovinarvi la sorpresa: guardate questo link:



Grazie a Jacopo per la segnalazione ;-)

lunedì, gennaio 20, 2014

Genio. Bello e utile. Ripulisci i tuoi social. Col detersivo.


Questa è la settimana dedicata (in parte) alle Brand Utilities - ovvero alla comunicazione che offre servizi utili alle persone.

Questo primo caso è quello di Ajax, ben nota linea di detergenti.

Tutti noi abbiamo i Social intasati di robe miste, di like dati a cose che non ci interessano e non ci hanno mai interessato ma che abbiamo dovuto dare. Di spam.

Beh, chi può ripulire tutto... meglio di un detergente?
Ecco che nasce http://ajaxsocialwipes.com/ da Colgate.

Si prende un prodotto adatto (Spray 'n Wipes) e gli si costruisce sopra un'operazione di comunicazione e di servizio, inventandosi le "Social Wipes" (che sarebbero le salviettine sociali)

(nel concreto: il tool raduna tutte le pagine cui avete dato il like nel corso degli anni e permette di rimuovere i like ormai inutili e consente di rimuovere gli spam bots su Twitter. E in effetti, "ripulirsi" il proprio Facebook è un attimo.)

Una bella ripulita di primavera. E una comunicazione molto stretta sul prodotto, che fa branding ma non di quello "inutile" e vacuo. Molta strategia, bella esecuzione, il vostro digital planner preferito approva :-)

Ecco il video:



Ajax Social Wipes from VML Australia on Vimeo.

Approfondimento: Advertising Age

martedì, giugno 16, 2009

Privacy e permission marketing - Rapporto Italia 2009

Segnalo in anteprima la pubblicazione del primo “Rapporto su privacy e permission marketing in Italia”

Il sondaggio è stato realizzato da Human Highway per conto di uno dei leader storici dell’e-mail marketing italiano (Mag-News/Diennea).

Oggetto della ricerca è capire come e quando gli utenti web italiani decidono di concedere i propri dati di contatto e quali siano le reazioni dei navigatori nei confronti delle promozioni che richiedono la comunicazione di informazioni personali.

Ecco il link per scaricare il rapporto: www.mag-news.it/privacy2009.htm

Per ulteriori informazioni, di seguito un estratto del loro comunicato stampa (abbondantemente riassunto...)

"Il sondaggio analizza come e quando gli utenti web italiani decidono di concedere i propri dati personali e quali sono le reazioni principali nei confronti delle promozioni on line che richiedono la comunicazione di informazioni personali.

La ricerca è stata realizzata nell’aprile del 2009 da Human Highway per conto di Mag News su un campione di quasi 1.000 individui rappresentativi dei circa 23 milioni di navigatori abituali italiani sopra i 15 anni, che si connettono almeno 1 volta a settimana.

Quello che emerge chiaramente dal sondaggio è che gli italiani sono abbastanza informati e
molto attenti alla propria privacy on line. I dati raccolti sul web tramite moduli-form non sono generalmente percepiti in maniera negativa, almeno fino a quando non si richiedono informazioni più specifiche legate alla sfera economica e reddituale (con tassi di abbandono che arrivano fino al 57%), alla composizione del nucleo familiare ed alla tipologia di abitazione, oppure non si fanno domande sul tempo libero, sul titolo di studi e non viene chiesto di indicare il sesso (in questi casi i tassi di abbandono sono intorno al 10%).

Interessante anche l’atteggiamento degli italiani nei confronti dello spamming. Malgrado il
fenomeno sia ormai dilagante (solo il 3% dichiara di non esserne in qualche modo coinvolto), gli utenti di Internet non sono affatto rassegnati. Solo il 15% non reagisce a quella che ritiene essere una violazione della propria privacy, mentre 8 persone su 10 hanno protestato almeno una volta con chi spediva loro messaggi non richiesti o hanno cambiato indirizzo e-mail (quasi 3 su 4 intervistati), oppure ancora hanno aggiunto il mittente tra quelli filtrati dai sistemi antispam (quasi la metà dei casi).

Addirittura 1 utente su 3 dice di essersi rivolto al Garante per la Privacy almeno una volta (è probabile però che questa risposta sia indotta dalla crescente intolleranza verso lo spam e dalla confusione di ruoli tra Autorità Garante e responsabile del trattamento).


Altri dati interessanti emersi dalla ricerca sono: la diffidenza verso i pagamenti on line con
carta di credito (un intervistato su due dichiara di avere paura ad utilizzarla on line), la preoccupazione che qualcuno tracci i siti visitati durante la navigazione o che i contenuti delle conversazioni via chat possano essere memorizzati “da qualche parte” (un utente su tre). Questi timori devono essere considerati attentamente perchè portano spesso a modificare i comportamenti di utilizzo di Internet."
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