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mercoledì, aprile 24, 2013

Crowdvoting. Decidi se la serie va in onda...su Amazon.


La notizia: 

"Fourteen pilot shows - including Alpha House and Zombieland - are to be put to the public vote on Lovefilm and Amazon.com.
Viewers can submit feedback influencing which shows get made into full series. (http://www.bbc.co.uk/news/entertainment-arts-22152989)"

Ovvero i pilot delle serie saranno messi online, visibili liberamente. Al fine di avere la gente che vota se la serie deve continuare o deve essere uccisa.


Il pensiero: ma siamo sicuri sia davvero una buona idea?


Di sicuro aiuta a ridurre i rischi, dato che produrre una serie è un costo non indifferente e se si fa un bagno, i danni sono notevoli.
D'altra parte, il ricorso alla saggezza della folla mi sembra un approccio parecchio sopravvalutato (no, non sto parlando di politica).


Chi fa ricerche di mercato sa di fenomeni di appiattimento, specialmente se le opinioni sono pubbliche e condivise, sull'atteso, sull'aspettato.


Si sa che si tende spesso a premiare cose non eccessivamente innovative e disruptive, che magari sono gradite e capite al volo da fasce avanzate della popolazione ma che a botta calda non fanno presa sulle masse... salvo poi diventare poco dopo fenomeni di costume. Che ci si accoda spesso al parere della maggioranza o di quei membri della community che appaiono più autorevoli (o decisi)


Diciamo che a chiedere alla gggente, non c'è forse il rischio di ritrovarsi appiattiti ad un minimo comun denominatore? Non c'è il rischio che idee innovative (mi viene in mente Lost) vengano scartate perchè il contesto del test, la fretta, la poca voglia, lo scarso coinvolgimento o semplicemente il framework diverso da quello della TV abbiano un'influenza negativa?

E magari escano meglio format già noti, more of the same, cose facili, magari (da noi) metri quadri di curve e pelli nude, facile comicità, risse e insulti?


E che i pilot per tenere alta attenzione e curiosità, engagement e coinvolgimento possano diventare come certi trailer, tutti bombe, inseguimenti, scene drammatiche, cliffhanger, bonazzi e bonazze, per eccitare la fantasia su quello che la serie potrebbe essere e ottenere quindi un voto positivo?



In sostanza, siamo sicuri che sia la cosa più efficace chiedere alle persone di decidere su ciò che gli piace? (lo so, questa è volutamente provocatoria). D'altra parte nei famigerati focus group ho visto un po' troppe buone idee innovative venire affossate senza un perché (in qualche caso per avere un grande successo poco tempo dopo).



Mi viene anche in mente la mia reazione a quel grandissimo successo TV che è The Big Bang Theory. Io la serie ho iniziato a vederla da metà e sono rimasto folgorato. Poi ho recuperato le puntate perse, tra cui il primo episodio. Bene, avessi visto quello per primo, non avrei probabilmente continuato a guardarla, perchè la serie è decollata dal secondo o terzo episodio.



Quello che temo è l'effetto Fred Astaire.

(According to Hollywood folklore, a screen test report on Astaire for RKO Radio Pictures, now lost along with the test, is reported to have read: "Can't sing. Can't act. Balding. Can dance a little." http://en.wikipedia.org/wiki/Fred_Astaire )

giovedì, aprile 04, 2013

ROFL - Brillantissima risposta :-)

OK, una delle grandi paure delle aziende è avere qualcuno che le critica. Che le insulta. Che le odia.

Problema. Mandarlo a quel paese, non puoi. Bannarlo, se non fa proprio interventi tremendi, non puoi. Ragionarci spesso non puoi, perché ti odia per motivi noti solo a lui e comunque spesso irrazionali.

Però... però ogni tanto qualcuno trova il modo.

Guardate questo mini caso per Smart, che mi sembra emblematico (risale a quest'estate, non so se l'avevate già visto).

1. Uno che non ama le Smart twitta: "Ho visto un uccello colpire una smart con le proprie deiezioni. Smart distrutta"

Entra l'agenzia, che nega la possibilità.

"Non può essere stato un uccello. Abbiamo fatto i conti: come minimo 4.5 milioni di uccelli" - e ti infilano l'infografica di quante deiezioni (per piccioni, tacchini ed Emu) sarebbero necessarie per danneggiare la cellula di sicurezza della Smart.

Chapeau.


mercoledì, giugno 03, 2009

Lo sbarco in forze delle app geocontestuali

Come ampiamente previsto, è arrivata l'onda della geocontestualizzazione - nel giro di pochi giorni, nel mio piccolissimo sto testando una serie di applicazioni (più o meno nuove) che mi permettono di dire al mondo dove sono, mostrargli una mappa, raccontargli che diavolo sto facendo, vedere chi è attorno a me.

La domanda è: ma gliene frega qualcosa a qualcuno?
Esiste un business model sostenibile? Esiste il potenziale di combinare la localizzazione con l'advertising?

Al momento la mia opinione è che questo genere di applicazioni può avere un futuro se aggiungono valore al territorio in cui mi trovo o meglio alla mia conoscenza, alla mia percezione del territorio (come nel caso del cerca toilette di Charmin'...).

Posso ad esempio capire aziende.it che sto usando sull'iPhone (insieme ad AroundMe e LocalPicks), che - basandosi sulla forza della community e dei suoi commenti - non solo dovrebbe farmi trovare l'esercizio commerciale più prossimo ma darmi un'idea di come "performa".

Ho qualche dubbio in più su BrightKite e simili o su Mobnotes... ma ci devo ancora pensare un po' su...anche perchè di questo genere di applicazioni c'è n'è in giro un numero crescente...