A giudicare dalle statistiche legate alla diffusione della tecnologia in Egitto, qualche dubbio sulle masse innervate da internet resta; e viene da pensare, per dirla con Linkiesta, a una «sommossa borghese»
In questi giorni di tormento per l’Egitto, è ritornato alla ribalta il tema dell’effetto di internet nel supportare, fomentare e coordinare movimenti di massa. Un popolo che si sveglia, si sensibilizza, si organizza e lotta politicamente usando la rete.
I media e molti opinionisti del settore digitale si sono nuovamente buttati a cavalcare questa tigre mediatica, per sottolineare come la rete e internet (specialmente mobile) stiano cambiando il mondo e il concetto stesso di democrazia, o almeno il modo in cui funziona in pratica. Un tema già abbondantemente spinto in occasione della ventata popolare che ha attraversato l’Iran non molti mesi fa.
E, per estensione, in modo più cronico che acuto, un tema che fa molto riflettere in un ambito meno infuocato come quello del marketing, dello user generated marketing o, se volete, del marketing partecipativo.
Se vi interessa approfondire l'argomento e ragionare ad esempio sulla penetrazione reale degli smartphone etc nel paese delle piramidi (e quindi capire un po' di cose sui fenomeni) potete leggere il mio articolo su Apogeo
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