Vabbé, il titolo è un po' ad effetto, ma devo sostanziare le conclusioni del rapporto Giazzi sulla fragilizzazione dell'informazione quando passa su Internet...
Mi spiego, e riprendo un articolo apparso sul Journal du Net
In sintesi, il presidente francese aveva richiesto un parere ai suoi collaboratori sul problema della stampa tradizionale rispetto ad Internet.
Il rapporto (Giazzi), apparso da pochi giorni, conclude che le testate Internet (giornali pure player o versioni digitali di testate tradizionali - non blog o simili) rendono più fragile la qualità dell'informazione e contribuiscono ad un indebolimento del dibattito democratico.
Questo (secondo quel che ho capito io della faccenda) è conseguenza della gentaglia che ci scrive e la mancanza di responsabilità di questi pericolosi informatori non autorizzati o quasi...
Ovvia conseguenza: occorre aiutare le testate di carta a occupare posizioni di rilievo anche in Rete, in modo che la qualità dell'informazione possa giovarne, trovando il lettore una corretta omogeneità di vedute on e offline - con un confortevole pensiero unico...
Si tratterebbe dunque di intervenire sull'IVA delle testate riconosciute come degne da una commissione; e di far indicare sui siti i nomi dei gionalisti con tesserino professionale che collaborano alle testate online, in modo da dare un indice di garanzia della qualità dell'informazione (se scrivono sulla carta saranno ovviamente seri professionisti, integerrimi ed incorruttibili, obiettivi ed analitici) ed in modo che ci sia più garanzia che chi scrive si prenda le sue belle responsabilità su quel che scrive.
Questo per le testate più o meno "ufficiali"; a questo punto mi immagino che per i blog e le newsletter si raccomandi di convocare direttamente il II REP...
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