Che Guevara ™
Un brand rivoluzionario... per un succhino di frutta. Ulteriore dimostrazione che conta più il brand, e i valori ad esso associati, da esso evocati, che il prodotto.
Alzino la mano tutti quelli che ritengono interessante il lancio di un nuovo succo di frutta, in sapori più o meno normali come mora, fragola etc.
Nessuno? Scatta una ondata massiccia di "chissenefrega effect"?
OK, riproviamo aggiungendo un ingrediente. E se a lanciare questa iniziativa, se il padrone della fabbrica è un tal Emir Kusturica, il famoso regista cinematografico Serbo, persona di spicco nel panorama culturale mondiale?
Per poi evitare di cadere nella trappola del "Borrowed Interest", ovvero che il prodotto ha l'unico interesse di essere ideato da un personaggio famoso (si vedano i condimenti per insalate di Paul Newman), possiamo aggiungere un elemento ulteriore.
Il branding dei succhini è dedicato a personaggi famosi e rivoluzionari.
Però... il succo "Che Guevara", è un omaggio all'icona terzomondista o è una maniera di appropriarsi dei valori del personaggio per trasferirli (gratuitamente) sul prodotto?
La linea di prodotti dedicati a leader rivoluzionari continua con "Fidel Castro", "Tito", "Kusturica" (si autodedica la fragola), "Diego Armando Maradona" (nella mia ignoranza non sapevo si trattasse di un leader rivoluzionario, pensavo fosse un grande calciatore un po' troppo affezionato alla coca), "Saddam Hussein"...
Come dire, pur stimando molto il regista mi perplimo, non tanto sul fronte del marketing quanto sul fronte dell'eticità dell'operazione...
btw, non si vede bene la correlazione / sinergia tra prodotto e "testimonial" - non credo proprio che il Che fosse un gran consumatore di succhi alla fragola...
(lo so che la notizia non è freschissima, ne aveva già parlato anche Repubblica a Marzo - ma nel mondo giornalistico quando si arriva tardi si dice che non si fa cronaca ma approfonsimento...;-)
Un brand rivoluzionario... per un succhino di frutta. Ulteriore dimostrazione che conta più il brand, e i valori ad esso associati, da esso evocati, che il prodotto.
Alzino la mano tutti quelli che ritengono interessante il lancio di un nuovo succo di frutta, in sapori più o meno normali come mora, fragola etc.
Nessuno? Scatta una ondata massiccia di "chissenefrega effect"?
OK, riproviamo aggiungendo un ingrediente. E se a lanciare questa iniziativa, se il padrone della fabbrica è un tal Emir Kusturica, il famoso regista cinematografico Serbo, persona di spicco nel panorama culturale mondiale?
Per poi evitare di cadere nella trappola del "Borrowed Interest", ovvero che il prodotto ha l'unico interesse di essere ideato da un personaggio famoso (si vedano i condimenti per insalate di Paul Newman), possiamo aggiungere un elemento ulteriore.
Il branding dei succhini è dedicato a personaggi famosi e rivoluzionari.
Però... il succo "Che Guevara", è un omaggio all'icona terzomondista o è una maniera di appropriarsi dei valori del personaggio per trasferirli (gratuitamente) sul prodotto?
La linea di prodotti dedicati a leader rivoluzionari continua con "Fidel Castro", "Tito", "Kusturica" (si autodedica la fragola), "Diego Armando Maradona" (nella mia ignoranza non sapevo si trattasse di un leader rivoluzionario, pensavo fosse un grande calciatore un po' troppo affezionato alla coca), "Saddam Hussein"...
Come dire, pur stimando molto il regista mi perplimo, non tanto sul fronte del marketing quanto sul fronte dell'eticità dell'operazione...
btw, non si vede bene la correlazione / sinergia tra prodotto e "testimonial" - non credo proprio che il Che fosse un gran consumatore di succhi alla fragola...
(lo so che la notizia non è freschissima, ne aveva già parlato anche Repubblica a Marzo - ma nel mondo giornalistico quando si arriva tardi si dice che non si fa cronaca ma approfonsimento...;-)
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