Uno dei casi più eclatanti di marketing alternativo degli ultimi tempi è quello legato alla promozione del film Borat (Borat: Cultural Learnings of America for Make Benefit Glorious Nation of Kazakhstan).
Un film divertente, pare (io, lo ammetto, non ho ancora trovato il tempo per andarlo a vedere). Anzi divertentissimo, secondo i miei studenti.
Un film che ha fatto un gran botto: nella prima settimana solo 800 sale avevano accettato di programmare questo strano film. La settimana dopo in fretta e furia se ne sono aggiunte altre 1200, visto il successo che stava ottenendo.
Fatturato: 70 milioni di dollari in due settimane.
Certo, la storia e il surreale personaggio (il reporter Kazakho Borat, antifemminista, orrendamente politically incorrect, grottesco, assolutamente privo di gusto secondo i nostri standard etc etc ) hanno una importanza fondamentale nel successo del film. Ma, secondo gli analisti, moltissimo ha influito la capacità dei markettari di sviluppare un mix esplosivo a supporto del film: guerilla, viral, digital, buzz, ambient...
Il protagonista del film è apparso ovunque e dovunque. Programmi televisivi, eventi, convention, persino lezioni universitarie (l'avessi saputo prima, maledizione, l'avrei invitato alle mie).
Memorabile la sua apparizione al Festival di Cannes, in cui è comparso in mezzo a un pacco di avvenenti signorine sfoggiando il più improbabile dei tanga verdi. Una foto che ha fatto viralmente il giro del mondo.
Forte è stato l'uso di YouTube: invece di considerare il digitale un nemico, il marketing del film l'ha considerato un alleato prezioso, in grado di portare masse giovani a consumare, a pagamento, il "content" sul grande schermo. E giu' trailer, i primi minuti del film e così via. E secondo quanto riportato dal sito www.boratonline.co.uk/ Fox avrebbe pubblicato su YouTube persino le scene eliminate dalla versioen finale del film...
Notevole l'uso del web, con la creazione di un sito web nazionale perfettamente in linea con l'immaginario background del personaggio. E l'occupazione di MySpace, con uno spazio graficamente ricco (guardate, signori web designer, e imparate come si fa!), comprendente il blog del reporter alla scoperta dell'America e ricco di opportunità di interazione e di filmati.
E l'uso di Windows Messenger come contenitore di banner promozionanti la pellicola.
Di certo ha aiutato non poco la reazione del governo del Kazajistan che ha preso pubblicamente le distanze dal film qualche mese prima del lancio, attraverso un annuncio di 4 pagine sul NY Times.
A parte il successo in termini di soldi, da notare il successo di gradimento da parte gli spettatori. Sempre citando il sito di cui sopra...
"15,000 members of the IMDB website have now voted on the Borat movie. It is currently ranked the 149th film of all time.
Interestingly, two thirds of those voting gave it 10 out of 10. The movie is currently rubbing shoulders with classics like Ghandi, The Deer Hunter and Die Hard. Borat is currently ahead of Spartacus (7.9) but 0.1 points behind Monty Python's Life of Brian(8.1)." Tutte le carte in regola per diventare un cult movie.
Un caso dunque molto particolare - al punto che se ci fosse qualche studente particolarmente coraggioso potrei immaginarlo come tema per una tesi di laurea alquanto "alternativa"...
(quanto a me, non so cosa avrei dato per poter essere parte del progetto. Non oso immaginare quanto si devono essere divertiti...)
Links:
Borat in Tanga
Il sito nazionale del Ministero dell'informazione del Kazakhastan
(raccomandato l'uso della funzione "search")
Le informazioni Kazakhe in diretta
Il sito personale del reporter
Clips tratti dai suoi reportage in america
YouTube: 4960 risultati per Borat
Un ottima unofficial page (ma sarà davvero "unofficial"?)
Il MySpace di Borat
Compratevi on line un tanga come quello di Borat (mai più senza)
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