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martedì, giugno 04, 2013

Invece della password, la pillola da deglutire

Quello delle password è indubbiamente un problema per tutti.

Per essere sicuri, occorrerebbe avere una password diversa per ogni servizio, comporla con caratteri alfanumerici, lunga, priva di senso e cambiarla spesso.

Life is too short.

Motorola viene in nostro aiuto con questo concept: una pillola da inghiottire - che via radio si mette in contatto con i nostri device e ci autentifica.

Qui si potrebbe aprire tutto un discorso sulle password mono uso (le più sicure?), viste le probabili modalità di impiego sul campo della capsula, se mi spiego...
(per chi fosse interessato a soluzioni di più lungo periodo, ricordo un mio antichissimo articolo sui chip subcutanei...)

Per noi markettari però, una tale pillola sarebbe interessantissima, permettendo a materiali pubblicitari (poster, schermi video) posti per strada o in ambienti chiusi di riconoscere il passante e di emettere pubblicità personalizzata (sì, ancora una volta citiamo Minority Report).

E potrebbero permettere alle persone di adottare (inghiottire) false identità pronte a trarre in inganno i non-più-mass media... scenari affascinanti.

Ecco il video che racconta due cose sulla pillola magica:




Approfondimento: http://www.brisbanetimes.com.au/digital-life/consumer-security/forgot-your-password-just-take-a-pill-20130531-2ng07.html

lunedì, gennaio 28, 2013

Sarà di Google l'Unico Anello? (per le password)

Secondo me quest'idea l'hanno presa di peso dal Signore degli Anelli, trattandosi di un concetto un po' nerd :-)

In estrema sintesi: farsi sottrarre la password di Google può portarci al disastro - perché se non stiamo attenti a come gestiamo le cose e con i nostri social tutti concatenati uno all'altro, da lì un cattivone può impadronirsi di tutta la nostra presenza online e far dei grandissimi casini.

La possibilità di rinforzare l'autenticazione con processi a due step è già offerta da Google ma - sulla mia esperienza- si è rivelata una complicazione continua e fastidiosa, al limite dell'inusabile (probabilmente sono scemo io, ma credo che software e interfacce debbano essere disegnate un po' a prova di tonto).

Senza entrare nella teoria delle password e della protezione (diciamo solo che siamo in una situazione dove se siamo smart al massimo possiamo inventarci password per noi difficili da ricordare ma relativamente facili per un computer da craccare), la soluzione su cui sta ragionando Google è un token fisico, un po' come le chiavette che alcune banche ci danno per generare codici usa e getta.

Solo che se devo usare una chiavetta qualche volta alla settimana per accedere al conto passi, se la devo usare più volte al giorno per accedere a prodotti e servizi, Gmail, Maps o Drive, metti e togli, infila e sfila di nuovo diventa una seccatura, la gente non la usa poi più e siamo punto a capo poco protetti.

Una soluzione che sta venendo ventilata è quella di un device che si colleghi via Bluetooth, senza contatto fisico, magari un oggetto che sia comodo e naturale portare con noi... magari un anello.


One Ring to rule them all, One Ring to find them,
One Ring to bring them all and in the darkness bind them


Un anello del potere, alla Tolkien, che possa legare e controllare tutte le nostre password...

Voi lo mettereste?

Già mi immagino negli USA le insurrezioni, su basi "politiche" (privacy) e su basi religiose - per una qualsiasi cosa che ti danno da portare addosso, c'è sempre qualche oltranzista che tira in ballo "il marchio della Bestia"e l'Apocalisse... ma anche da noi, con il microchip per gli animali...

Io, il Google Ring, me lo farei fare così...

Si aprirebbe un mercato molto Nerd & Geek di design su misura e commissione, ... così come potrebbe aprirsi per gli occhiali di Google (o magari potremmo usare i Google Glass, per sbloccare le password).

A quando le Google Scarpe e i Google Calzini?