Troppo spesso ci concentriamo (solo?) sul come comunichiamo.
Quale tool, quale trovata, qual tecnologia.
L'essenza della comunicazione è la strategia - il trovare "cosa" dire, qual'è il punto che vogliamo fare, la posizione che vogliamo occupare.
C'è chi obietta che i creativi (o certi creativi) riescono a farlo bene senza strategia. Io rispondo - per averlo visto - che creativi bravi possono farlo senza strateghi ;-) perché sono bravi a costruire da soli strategie che portano alla creatività, in modo formale o istintivamente. Al punto che se gli dici che hanno fatto della strategia alcuni si offendono e dicono che hanno fatto della eccellente creatività che non ha bisogno di strategie :-)
Sulle diatribe e rivalità tra strategic planner e creativi, strateghi ed account si potrebbero scrivere volumi, specialmente in quei luoghi d'intrighi che sono le agenzie di adv (e specialmente in tutte quelle dove i risultati per il cliente sono al fondo della gerarchia degli obiettivi per coloro che ci lavorano, troppo impegnati a battagliare per il potere sulla tolda di una nave che sta comunque affondando).
Piccole beghe d'agenzia a parte, importa soprattutto ragionare sulla "brand story", la storia che vogliamo raccontare, il sogno che vogliamo condividere.
In quest'ambito mi piace molto l'idea di Domino Pizza Japan.
Ragionare, seriamente ( o almeno presentandolo in modo molto serio ;-) sul progetto di aprire un Punto Vendita sulla Luna. Aprire un ristorante lunare* che rifornisca di pizza astronauti e scienziati - un temporary shop, comunque, limitato a soli 12 mesi. Per un costo di 21 Miliardi di dollari ;-)
Guardatevi il video che vede il capo di Domino Pizza Japan presentare il progetto.
Un sogno, on obiettivo, una storia che definisce la marca, che "ingaggerebbe" il pubblico... chiaro, facile parlare di preminenza dell'idea rispetto alle technicalities quando si ha un budget di 21 miliardi di dollari. Ma la lezione è sempre valida. Se non c'è un'idea c'è solo una paginetta di Facebook su cui nessuno interagisce.
Anche se, però...
Poi al momento dell'annuncio, qualcuno (io per esempio) è andato a vedersi quanto fattura Domino Pizza. 21 miliardi di Dollari significherebbe investire, per creare la base lunare, una cifra pari a quindici anni almeno di fatturato ( o 55 anni di profitti) US.
E qui si sente odore di pizza bruciata :-) o di stunt marketing.
Com poca sorpresa quindi, se andate oggi sul sito http://moon.dominos.jp/ , a una quindicina di giorni dall'annuncio del progetto lunare, troverete un video diverso. in cui il boss annuncia che il progetto è spostato a data da definirsi etc etc... ;-) visto anche che il prezzo al pubblico di una pizza sulla Luna sarebbe stato superiore ai 214 milioni di Yen.
Potete ancora deliziarvi con il sito lunare originario a questo indirizzo (suggerimento: il menu compare portando il mouse sul lato sinistro sullo schermo, su alcuni computer è talmente nascosto da essere praticamente invisibile).
Dateci un'occhio, ci sono alcuni spunti interessanti di comunicazione :-) compresi i progetti per lo sviluppo di uno scooter spaziale con cui poter fare le consegne a domicilio sulla Luna ;-) e i vari schizzi di come sarebbe la base Domino ...(LOL)
*Da notare che non si tratterebbe di un record di consegna spaziale: infatti già nel 2001 Pizza Hut ha consegnato sei pizze ai cosmonauti della ISS (Stazione Spaziale Internazionale).
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