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lunedì, gennaio 27, 2014

Cercasi Digital Planner a New York. Interessa?


Io francamente sarei tentato di andarci, non fosse che spostare famiglia, gatti e barca oltreoceano...

Comunque - condivido questa mail che mi è arrivata e che ho concordato di pubblicare, con l'avvertenza che non conosco di persona il reclutatore - quindi adottate le dovute cautele :-)

NON scrivete a me ma alla mail che trovate in fondo al post. Non ho altri dettagli. Vedete voi.
Il reclutatore lo trovate qui: www.linkedin.com/pub/frank-paterno/2/235/398

I'm seeking a candidate for a Digital Strategist with 7+ years of relevant digital agency experience who will work as part of a Digital team in New York and collaborating with a London office. The role will be both hands-on working with clients as well as a strategic role working with the Digital team. This new role reflects the continuing expansion of the agency in the digital space and in particular in digital growth in the USA.

The Digital Strategist will have a broad role within the business. First, they will lead pitch activity and engagement with some of the key clients, delivering value across a wide range of activities including strategy, direction, search engine optimisation, analytics, usability, social media and online/offline alignment. The role will work closely with teams across the digital spectrum: project managers, designers and developers, and will be the focal point for their key accounts within the business. 
Responsibilities include participation in pitch activity, developing their own intellectual capital and being an intrinsic part of Digital marketing efforts. 

Thirdly the role will be expected to work closely with the Director of Digital and London-based Digital Strategists in developing our offer and particularly in identifying opportunities for integration with other business offers. To this end they will be required to develop relationships and work closely with other parts of our business, particularly our video and creative teams.


mercoledì, marzo 13, 2013

La Versione Ufficiale di cosa fa un Digital Planner

Come sapete uno dei temi che mi stanno abbastanza a cuore è la definizione di cos'è e cosa fa un Digital Planner nella vita di tutti i giorni.

Descrivere e far capire (a chi lo fa e a chi lo deve portare a bordo) i suoi ruoli e le sue competenze.

Progetto che ho portato avanti con il Digital Planner Manifesto, a cui molti di voi hanno collaborato.

Si aggiunge adesso una versione "ufficiale", una descrizione di questa professione che arriva dalla (e qui cito) "sezione italiana dell’IWA/HWG, associazione internazionale dei professionisti del Web, che ha stilato il documento ufficiale dei profili dell’Information Tecnology rispettosi dell’agenda digitale europea. Per una volta il Belpaese – non sempre all’altezza delle sfide dell’innovazione – arriva prima di altri. Nel documento sono definiti 21 profili, i più coerenti e aderenti, che possano permettere una chiara identificazione delle competenze e conoscenze richieste a chiunque operi nel settore."

Ulteriori informazioni le trovate qui: 


E' estremamente sintetica e secondo me mancano alcune cose, ma è un passo in avanti per una migliore comprensione del nostro lavoro. Voi che ne pensate?

Un paio di interessanti link di approfondimento:

martedì, gennaio 17, 2012

L'hamburger Darth Vader. Un Hamburger nero - come la Morte Nera :-)

Se andate in Francia non perdete l'occasione.

Se da noi McDonald's gioca la carta Gualtiero Marchesi, oltralpe la catena Quick lancia un prodotto per celebrare l'uscita della versione 3D di Star Wars, la Minaccia Fantasma.

Intitolata a Darth Vader, questa versione sfoggia un panino nero nero. Dal 31 Gennaio solo fino al primo Marzo. Fino al 5 resisterà invece la versione Jedi.

giovedì, novembre 17, 2011

Esplosioni. Acquatiche. Per una Nike

Think big, Think Loud.
Un lancio col botto per questa scarpa da pallacanestro di Nike.

Attività di dimensioni e qualità impressionanti. Guardatevi il filmato qui sotto.
E poi da guardare anche il sito che qualcosina da imparare c'è sempre... ;-)
E facendo un passo indietro, anche questo.
Ovviamente consigliato anche il video di backstage per vedere come l'hanno fatto e cercare di indovinare il budget.







mercoledì, ottobre 26, 2011

Complimenti:-) Il banner che fa filesharing, come un furgone. Da Opel


Bella pensata strategica.
Prodotto da promuovere: un mezzo da trasposto commerciale, un furgone, di Opel. Da pubblicizzare online con un banner.

Il pensiero: l'essenza del furgone è spostare cose. L'idea digitale: il banner che ti permette di mandare fino a 2Gb ad un amico. Non su ruote ma via web. E del resto Internet non era l'autostrada informatica? Un bel pensiero da planner, dai ;-)

Il video la spiega bene. Magari qualche dubbio sul target ce l'avrei, ma l'idea è molto interessante ed è un ottimo esempio di evoluzione dall'essenza del prodotto alla comunicazione. 

Una pubblicità che - anche dato il target molto concreto, BTB, è basata su concetti di marketing e non di immagine fine a se' stessa.

venerdì, settembre 30, 2011

Ford non ama i Geek, alla Social Media Week :-(


Scelta di comunicazione un po' curiosa, questa cartolina distribuita da Ford alla Social Media Week.

Dal punto di vista strategico è abbastanza intuitivo pensare che alla SMW (trattandosi di un evento centrato su ambiti fortemente tecnologici) ci sia una forte presenza di addetti ai lavori e che questi siano in buona parte abbastanza Geek.

Attenzione, Geek, non Nerd (qual'è la differenza? ad esempio, si veda qui)

Ora, se uno è Geek (e molti degli addetti ai lavori del Social Media che conosco lo sono), è generalmente fiero di esserlo. Vede questa sua caratteristica come positiva.

Trovarsi di fronte un'azienda che invita a non "sproloquiare come un Geek" sa un filino di insulto, non trovate? :-)

Si potrebbe immaginare che Ford cerchi di ricavarsi un positioning rassicurante su dei target poco trend setter o innovatori, "democratizzando" la tecnologia. Lecito, ma perché farlo proprio alla SMW?

Il sospetto, se uno dovesse fare un'analisi è che più che democratizzarla questa tecnologia, rischino di banalizzarla,  prendendo in giro quelli che la abbracciano con passione; e quindi, secondo Ford noi geek che  "parliamo strano" siamo un po' pirla? ;-) 

Non vorrei dover pensare alla strategia molto italiana di schiacciare verso in basso il livello e mettere un po' alla berlina quelli che "hanno studiato" o che sono comunque più avanti... glamourizzando la mediocrità e la banalità del poco colto; e qualche sociologo potrebbe trovarci tracce di velinismo / tronismo, ma non esageriamo. Anche se indubbiamente, veline e tronisti (ed escort - trattandosi di Ford la battuta è inevitabile) di sicuro geek non sono.

Scherzi a parte è un approccio di comunicazione e posizionamento lecito, nessuno pretende che debbano fare progetti di Geek Advertising; però mi sembra buffo parlare male di Geek ad un raduno di addetti ai lavori... un po' come prendere in giro quelli che bevono vino ad una rassegna enologica.

 (poi, per carità, non facciamone un caso, sono solo due cartoline che non so quanti avranno visto... è l'approccio strategico che mi lascia perplesso...)

giovedì, settembre 29, 2011

USA: continua a crescere il tempo su Facebook

...e questi sono dati raccolti *prima* del recente rimaneggiamento di Facebook, quello con la Timeline - rimaneggiamento pensato proprio per aumentare la stickyness (e quindi il tempo passato sul sito).

Ovviamente poi da capire la correlazione tra tempo speso su Facebook e profitti generati, ma è ragionevole pensare che ci sia. Sarebbe interessante avere (credo sia impossibile) un indice di redditività - tipo revenue per minuto di permanenza, comparata tra Facebook e Google.

Ma lo so, queste sono un po' pippe da Digital Planner :-)

lunedì, settembre 26, 2011

Fare business con le liste/DB Marketing

Una nuova puntata del mio corso di marketing digitale per non esperti, ospitato dal sito di Eurogroup

Questa volta si affronta il tema del Database Marketing, delle liste di persone da contattare, della loro costruzione etc. con un occhio al digitale. 

 Se vi interessa l'argomento, potete leggere il mio articolo a questo indirizzo

A proposito di Eurogroup:

Il marchio Eurogroup, attraverso i servizi di garanzia al credito di Eurofidi e le attività di consulenza aziendale di Eurocons, identifica un’offerta estesa e integrata di prodotti rivolti allo sviluppo delle piccole e medie imprese.


Due società, una pluralità di servizi 
I campi operativi di Eurogroup sono presidiati da due società: Eurofidi per quanto riguarda i servizi di garanzia al credito;Eurocons per le attività di consulenza aziendale.

Obiettivo di Eurofidi, società consortile di garanzia collettiva fidi per azioni, è assicurare alle piccole e medie imprese un più ampio accesso al credito attraverso la concessione di garanzie. Per dimensioni, struttura e capacità di intervento, è tra le più grandi realtà di garanzia europee e rappresenta uno dei maggiori Confidi in Italia. In favore delle sue imprese socie, il sistema bancario ha complessivamente erogato finanziamenti per 6,6 miliardi di euro, (quasi 3 miliardi solamente nel 2010), con più di 3,7 miliardi di euro di garanzie rilasciate (1,6 miliardi nell’arco dello scorso anno).Eurocons, società consortile per la consulenza aziendale a responsabilità limitata, è una consulting per le Pmi, alle quali fornisce servizi ad alto valore aggiunto. Operativa dal 1994 con lo scopo di aiutare le imprese a sfruttare le agevolazioni finanziarie previste dalle leggi regionali, nazionali e comunitarie, negli anni successivi ha incrementato la sua gamma di attività. Oggi le principali aree sulla quali opera sono: finanza agevolata e internazionalizzazioneconsulenza gestionale ,sistemi per la qualitàfinanza straordinariaEurocons offre inoltre due specifiche attività di consulenza nel campo del risparmio energetico e dell’uso di fonti rinnovabili (con il prodotto “Energia") e della sicurezza in azienda (con il servizio “Sicurezza"). Al 31 dicembre 2010 Eurofidi ed Eurocons associavano in tutto oltre 46 mila impreseUn marchio di qualità per imprese di valoreIl marchio Eurogroup è stato creato nel 1999 per volontà di Finpiemonte, l'Istituto Finanziario della Regione Piemonte (oggi Finpiemonte Partecipazioni), per contraddistinguere l'offerta di servizi a favore delle Pmi di Eurofidi e di Eurocons. I due soggetti operativi hanno però una storia più articolata: Eurofidi è stato istituito nel 1979, mentre Eurocons inizia a operare nel 1994. Nel 2009, Eurocons ha dato vita a Euroenergy, società che ha l’obiettivo di fornire alle aziende di tutta Italia soluzioni impiantistiche “chiavi in mano” nel campo delle energie rinnovabili.Grazie allo sviluppo di una capillare rete di filiali (29 tra Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Toscana, Abruzzo e Lazio e un’operatività che abbraccia anche Valle d’Aosta e Molise), oggi Eurogroup è un marchio riconosciuto per prodotti di valore rivolti alle Pmi


martedì, settembre 20, 2011

Baileys, Cantuccini, Sampling, Facebook.



Ovvero, per lanciare il nuovo Baileys al gusto "Biscotti" (che poi dal visual sarebbero dei Cantuccini, se non degli anicini), si è buttato nel media mix anche un sampling su Facebook.

Budget: 200.000 confezioni prova da 5 cl, che si possono richiedere su FB a coppie (una per te, una per un tuo amico). Così c'è la viralizzazione, il gesto gentile (tipico di giochi online come Farmville) etc.

Così si può assaggiare "The Luxurious taste of Italy" (mi aspetto che prima o poi facciano il gelato industriale al pesto o lo Yogurt Bolognese Italian Flavour.

Non sperate di potervici infilare: la pagina è esclusivamente per i clienti Great Britain e a noi stranieri proprio non ci fa entrare...

Si inizia a vedere proprio un trend, una strategia nell'uso di FB per fare sampling di prodotti nuovi...? vedi i casi di Burberry e di Heinz

lunedì, settembre 19, 2011

Il sogno lunare (infranto?) di Domino Pizza - e la centralità della strategia.

Troppo spesso ci concentriamo (solo?) sul come comunichiamo.
Quale tool, quale trovata, qual tecnologia.

L'essenza della comunicazione è la strategia - il trovare "cosa" dire, qual'è il punto che vogliamo fare, la posizione che vogliamo occupare.

C'è chi obietta che i creativi (o certi creativi) riescono a farlo bene senza strategia. Io rispondo - per averlo visto - che creativi bravi possono farlo senza strateghi ;-) perché sono bravi a costruire da soli strategie che portano alla creatività, in modo formale o istintivamente. Al punto che se gli dici che hanno fatto della strategia alcuni si offendono e dicono che hanno fatto della eccellente creatività che non ha bisogno di strategie :-) 

Sulle diatribe e rivalità tra strategic planner e creativi, strateghi ed account si potrebbero scrivere volumi, specialmente in quei luoghi d'intrighi che sono le agenzie di adv (e specialmente in tutte quelle dove i risultati per il cliente sono al fondo della gerarchia degli obiettivi per coloro che ci lavorano, troppo impegnati a battagliare per il potere sulla tolda di una nave che sta comunque affondando).

Piccole beghe d'agenzia a parte, importa soprattutto ragionare sulla "brand story", la storia che vogliamo raccontare, il sogno che vogliamo condividere.

In quest'ambito mi piace molto l'idea di Domino Pizza Japan.

Ragionare, seriamente ( o almeno presentandolo in modo molto serio ;-) sul progetto di aprire un Punto Vendita sulla Luna. Aprire un ristorante lunare* che rifornisca di pizza astronauti e scienziati - un temporary shop, comunque, limitato a soli 12 mesi. Per un costo di 21 Miliardi di dollari ;-)

Guardatevi il video che vede il capo di Domino Pizza Japan presentare il progetto.

Un sogno, on obiettivo, una storia che definisce la marca, che "ingaggerebbe" il pubblico... chiaro, facile parlare di preminenza dell'idea rispetto alle technicalities quando si ha un budget di 21 miliardi di dollari. Ma la lezione è sempre valida. Se non c'è un'idea c'è solo una paginetta di Facebook su cui nessuno interagisce.

Anche se, però...
Poi al momento dell'annuncio, qualcuno (io per esempio) è andato a vedersi quanto fattura Domino Pizza. 21 miliardi di Dollari significherebbe investire, per creare la base lunare, una cifra pari a quindici anni almeno di fatturato ( o 55 anni di profitti) US.
E qui si sente odore di pizza bruciata :-) o di stunt marketing.

Com poca sorpresa quindi, se andate oggi sul sito http://moon.dominos.jp/ , a una quindicina di giorni dall'annuncio del progetto lunare, troverete un video diverso. in cui il boss annuncia che il progetto è spostato a data da definirsi etc etc... ;-) visto anche che il prezzo al pubblico di una pizza sulla Luna sarebbe stato superiore ai 214 milioni di Yen.

Potete ancora deliziarvi con il sito lunare originario a questo indirizzo (suggerimento: il menu compare portando il mouse sul lato sinistro sullo schermo, su alcuni computer è talmente nascosto da essere praticamente invisibile). 

Dateci un'occhio, ci sono alcuni spunti interessanti di comunicazione :-) compresi i progetti per lo sviluppo di uno scooter spaziale con cui poter fare le consegne a domicilio sulla Luna ;-) e i vari schizzi di come sarebbe la base Domino ...(LOL)

*Da notare che non si tratterebbe di un record di consegna spaziale: infatti già nel 2001 Pizza Hut ha consegnato sei pizze ai cosmonauti della ISS (Stazione Spaziale Internazionale). 

martedì, febbraio 01, 2011

Employee Branding: risorsa o problema?

I dipendenti sono un'opportunità per il marketing e la comunicazione, ma anche fonte di problemi.

In questo mondo fatto di Social Media, di Blog, di Forum tutti parlano. E si parlano. 

Parlano di cose che a loro interessano, spesso della propria vita. E, inevitabilmente, si finisce spesso per parlare del proprio lavoro, dell'azienda per cui si fatica…

Quello che dicono i nostri dipendenti di noi in Rete è una componente della nostra comunicazione (se cerchiamo di "gestire" la cosa) o un fattore non controllabile se lo ignoriamo e non ce ne occupiamo.

Su questo tema è online la nuova puntata del pluriennale corso di e-marketing per PMI e non necessariamente addetti ai lavori ospitato dal sito di Eurogroup.

Se vi interessa, lo potete leggere qui.

martedì, gennaio 25, 2011

In arrivo il packaging elettrico?

Un'evoluzione della tecnologia che permette di ricaricare i cellulari senza cavi sbarca al marketing, specificamente sul packaging. Così sullo scaffale il pack è l'insegna al neon di se' stesso.

Non so se avete presente quella tecnologia, disponibile già da un po' di tempo, che permette di ricaricare computer, cellulari etc senza fili, semplicemente appoggiandoli su un apposito tappetino.

Un'evoluzione di questa tecnologia è stata presentata al CES, dimostrando come trasformare un packaging in una specie di insegna al neon di se' stesso, senza batterie, pile e cavi, semplicemente mettendolo nel suo solito scaffale del supermercato (opportunamente attrezzato).

Applicata al marketing questa idea permette di realizzare delle confezioni di prodotto che si illuminano e attirano i consumatori.

Ecco il video che spiega, meglio di mille parole, il concetto. E ci prospetta dei lineari di supermercati scintillanti e lampeggianti come alberi di Natale anche a Ferragosto?


Link approfondimento: The Independent, CNET

mercoledì, febbraio 24, 2010

Su Digital Planner Manifesto...

Sul mio altro blog (lo dico per chi non lo conosce, se lo è mancato, non lo segue...) due nuovi post: segnalo una interessante intervista con Daniele Montemale e nella rubrica "la gogna della vergogna" un annuncio di recruitment che fa capire quanto bisogno ci sia di definire cosa vuol dire essere uno "strategico".