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martedì, dicembre 15, 2015

Durissima: chiedere a un uomo di far fare shopping alla fidanzata... ma c'è una birra in mezzo

In qualche modo, a distanza di tempo, Beck's risponde ad Heineken, lavorando sui territori del maschile, identificando insight legati alle nostre paure ancestrali - prima fra tutte accompagnare la fidanzata a fare shopping.

Se questa è, notoriamente, un'attività che i maschi preferiscono evitare o quantomeno ridurre ai minimi termini, la sfida che Beck's ha lanciato in Croazia è stata quella di tener occupata la dolce metà per almeno un'ora (senza che lei sapesse che c'era sotto qualcosa, ovviamente).

La "teoria" dell'esperimento di markleting ha qualcosa a che fare coi benefici per la relazione di un po' di comprensione, del raggiungimento del compromesso, fuffa così. 

La realtà è che si è lavorato sull'avidità.
Il premio in palio, se si riusciva a tenere la fidanza impegnata almeno un'ora era una camionata (beh, dai, un furgoncino con qualche cassa...) di birra.

Il gioco valeva dunque lo sbatti, come direbbe il milanese imbruttito...

Ecco il video di questa case, con i maschi croati che si arrampicano sugli specchi per tenere le sbalordite compagne in negozio a provarsi roba... :



Per un approfondimento sugli stunt di Heineken, ecco un link che vi porterà a miei vecchi ma pur sempre validi post:
http://robertoventurini.blogspot.it/search?q=heineken 

giovedì, settembre 05, 2013

Il vino si compra in cordata. Nuovi modelli di business...


Parliamo sempre di comunicazione e rischiamo di dimenticarci che in realtà il digitale i danni o i benefici li può fare (forse molto di più) nel cambiare il modo in cui facciamo business.

Ad esempio ridefinendo i basics del business, le logiche, i presupposti. E i modelli di business.

Parlando di modelli di business e facendo più ragionamento che attualità, vi invito a riflettere ad esempio sul modello di acquisto che usa Vinix per permettere alle persone l'acquisto di prodotti ad un prezzo concorrenziale. E alle aziende di vendere al dettaglio con logiche da ingrosso (con tutte le efficienze e i vantaggi del caso).

Stiamo parlando del Vinix Grassroot Market - un approccio che aggrega persone interessate allo stesso prodotto e che intendono spuntare un prezzo migliore sbattendosi un po' ma aggregandosi per fare volume (su questo tema ricordo anche :  Il social shopping alla Cinese)

Ovviamente, come spesso capita, un modello di business come questo porta con se' non solo benefici ma anche un sacco di casini. 

Disintermedia e fa concorrenza agli intermediari storici dell'azienda - al punto tale che per un certo numero di produttori appare impossibile o quasi aderire ad un modello del genere, pena la rivolta della propria rete commerciale / distributiva (che ragiona sul principio che il produttore deve aiutarli, non segarli - o che il distributore tiene in ostaggio il produttore...). E questo non è un bene, specialmente se, come spesso capita, la distribuzione tradizionale porta infinitamente più business di quella innovativa / digitale.

Anche se non possiamo dimenticare la lezione dei biglietti di treni ed aerei... dove la distribuzione online ha sconquassato lo status quo ante...

lunedì, maggio 27, 2013

Fantascientifico. Il negozio che vola. Col WiFi. In Corea.


A quel che racconta il filmato, i Coreani lavorano tantissimo, e hanno poco tempo per fare il resto.

Il che ha delle implicazioni sulle modalità logistiche di shopping. E sulla grande difficoltà di far cambiare abitudini, di far provare un negozio diverso da quello abituale.

Di qui, ad esempio, l'idea di fare shopping col telefonino in metropolitana; ma, questa volta, si punta più in alto.

Si punta a far comprare i Coreani in una catena chiamata Emart. E se Maometto non va alla montagna, sarà la montagna a spostarsi, in volo.

Un pallone che galleggia, dotato di WiFi. Che spara coupon per sconti.

E un incremento nelle vendite per la catena - sia online che offline.

Ecco il video:


giovedì, novembre 08, 2012

Il nuovo livello del "Commerce":digitale+vetrina+.... Adidas

Impressionante e coraggioso (costoso) progetto per Adidas Neo.

Adidas si propone di portare il "Commerce" là dove non era mai arrivato,  mettendo insieme già pezzi singolarmente disponibili ma che se combinati creano una shopping experience innovativa - ed estendono le occasioni di acquisto.

Al cuore del progetto la vetrina interattiva. Funzionante anche quando il negozio è chiuso - e che interagisce con le persone.

Giocare, interagire coi filmati, avere una experience (in un qualche modo) divertente.... e la vetrina interagisce con lo smartphone.

Il telefonino può prendere il controllo della vetrina e trasformarla in un carrello virtuale.

Quindi, invece di interagire con un sito di e-commerce, si interagisce elettronicamente con il negozio fisico.

A Questo punto mi fermo, il video qui sotto spiega tutto.
Enjoy.


venerdì, luglio 06, 2012

Shopping, altro che Farmville :-)


Gamification, gamification... ma dalle verdi colline e dalla polverosa terra di Farmville,  Fantasy Shopper porta le gentili signore nello spietato e glamorous mondo dello shopping.

Semplice concetto: un po' di denaro (virtuale). 

Una paghetta se torni spesso. 

Col tuo budget giri per i più interessanti e famosi negozi di Londra. E compri, virtualmente, capi e accessori. 

Ma se scendi di un bottone, lo compri davvero e te lo spediscono a casa (in questo caso, però, i soldi li vogliono veri)

Realizzi il tuo outfit virtuale. Lotti per conquistare saldi e sconti. Condividi socialmente. E rimani irrimediabilmente shopping dipendente. Alla Kinsella.

Merita di essere esplorato e di rifletterci - per questo, do your best and link the rest, leggetevi l'articolo dell'Economist : http://www.economist.com/node/21548929 anche perché è una delle "hottest startup" europee.

mercoledì, dicembre 21, 2011

Pesantissimo: Amazon dichiara guerra ai negozi tradizionali

In realtà l'ha già fatto da tempo, ma stavolta è proprio palese :-)

La pietra dello scandalo è lo sconto del 5% offerto da Amazon (negli US) alle persone che verificavano il prezzo di un prodotto scansionandone il codice a barre.

Quindi sostanzialmente incentivandole ad andare in un punto vendita fisico, visionare il prezzo e vedere quanto invece costerebbe comprare lo stesso prodotto su Amazon.

Sconto però valido solo il 10 Dicembre.

Che sarebbe il famoso "Black Friday", ovvero il giorno dove gli americani si mettono in coda alle 4 del mattino per i pre saldi natalizi: il giorno probabilmente più importante per tutti i negozi e le catene USA in termini di fatturato.

In sostanza un vero colpo basso, sferrato da Amazon e da altri retailer, mirato alle code delle persone (smartphone-dotate) in paziente attesa che i negozi aprissero...

A quanto pare Best Buy ha da tempo rimosso i codici a barre da alcuni prodotti per rendere almeno un pochino più complesso fare il price comparison con Amazon (ma anche con altri servizi: si veda questo articolo del NY Times, molto interessante perchè racconta come anche gli altri e-tailer abbiano studiato i trappoloni per scippare vendite ai negozi fisici durante il "Black Friday")

Cercate "Price check" su Amazon e scoprite cosa fa l'app... purtroppo non installabile in Italia. O seguite questo link, o guardate il video che segue.

Ora, c'è poco da stare a stracciarsi le vesti, cari negozianti... io è dal 2006 che ne parlo, di questo scenario (che sin da allora avevo iniziato a mettere, con qualche difficoltà, in pratica)... e non sono nemmeno un megaguru del digitale ;-) e poi ne avevo riparlato nel 2007, nel 2008, nel 2009... magari non con lo scan del barcode ma con una semplice foto 

Btw la modalità del "guardo il prodotto in negozio e poi lo compro online" è una delle mie preferite per prodotti che costino più di una cinquantinata di euro...

lunedì, novembre 14, 2011

Social Business... per migliorare il mondo


Parliamo tanto di comunicazione sociale, di fare cose insieme (in comunicazione, sempre) con le persone, i clienti... ma alla radice, non sarebbe più interessante fare del business insieme?

Se il co-design è, nella realtà dei fatti - un gran casino, ci sono altri modi più semplici e di maggiore impatto di fare insieme. Tutti insieme.

Un business Social - ad esempio come ipotizzato da Carrotmob.org

Il principio non è quello di boicottare o linciare le aziende che fanno male, ma di premiare quelle che fanno bene... e non con un like su Facebook ma con i propri soldi. Quelli che avremmo speso comunque.

Quindi invece del boycott (negativo, crea cattivo karma tutt'intorno), il bUycott, che mette in circolo idee ed energie positive.

Il concept di fondo:

a) le aziende propongono un deal al mercato: se ci scegliete come fornitori, noi ci impegniamo a... (inserire operazione / iniziativa ecologica o comunque benefica per la società)

b) I consumatori valutano le varie offerte e scelgono...

c) ...collettivamente, (vedi alla voce Social Shopping) l'azienda da premiare con un acquisto coordinato.

Qui sotto trovate il video di presentazione. Altri esempi li potete trovare su YouTube con questa ricerca: http://www.youtube.com/results?search_query=carrotmob

E qui se volete, potete seguire le loro attività su Facebook

Un altro caso ispirato a questo concept è quello di un produttore di energia ecosotenibilmentecompatibile francese, Planète Oui - il loro modello è negoziare con promotori di iniziative/ gruppi (ma anche aziende da almeno 500 dipendenti) delle operazioni, fissare un numero minimo di nuovi clienti che comprano i servizi a sostegno dell'iniziativa... e se si raggiunge il quorum, loro realizzano il progetto.

La domanda è: ma davvero la gente è così ecosensibile (o sensibile e basta) da guardare al bene comune - tanto da prendersi davvero il mal di pancia di fare pressioni sui produttori... non con la solita cattiveria su FB o il solito #fail su Twitter - ma cambiando il modo in cui si decidono e (soprattutto) organizzano gli acquisti?

Speriamo...

 

giovedì, gennaio 13, 2011

Social Shopping: un nuovo approccio molto "tele-social" per le offerte


Social Shopping via cellulare…per monitorare le offertone.
Un nuovo player entra sul mercato -  Nuji.com.

Usando il proprio smartphone si può taggare un prodotto (leggendone il barcode o fotografandolo) ma anche taggandolo dai siti dei produttori di prodotti aderenti all'iniziativa. 
Non solo, attraverso Facebook Connect si possono condividere le segnalazioni, raccomandazioni… molto "social e 2.0" ;-)

Una volta costruito un proprio database di prodotti del desiderio (anche slla base delle segnalazioni della "community"), il sistema tiene d'occhio la situazione e non appena c'è un'offerta o una promozione su uno dei "nostri" prodotti, scatta l'allarme.

Il concetto è interessante, l'esecuzione mi lascia un po' perplesso. Forse giocandoci un po' riuscirò a farmelo piacere. 
  

mercoledì, giugno 23, 2010

Una donna italiana vivrà di solo e-commerce


Se lo chiedete a me vi risponderei che molto probabilmente...sì. Ma un sano esperimento scientifico è sempre raccomandabile quando si tratta di scacciare i dubbi - e soprattutto fare un po' di buzz.

Morale: Francesca Sassoli, una giornalista ma anche una persona che e gestisce da sola un nucleo familiare, indagherà per capire se e come  oggi è possibile vivere acquistando tutto esclusivamente online. E, in questo viaggio, racconterà al pubblico della sua esperienza, di Internet, dei siti.

A partire da oggi Francesca avrà, come annunciato, un computer e un obiettivo: indagare sul mondo dell’e-Commerce, raccontare agli italiani cosa si cela dietro il sipario dei siti. 

Un blog, un appuntamento quotidiano su CNR RADIO FM, un appuntamento quotidiano e uno spazio riservato nel magazine settimanale di CNR TV NEWS,  una rubrica quotidiana su EPolis racconteranno questo esperimento.

L'indirizzo del blog è http://www.francescaonline.it/

lunedì, novembre 30, 2009

L'ecommerce di Yahoo sbarca sull'iPhone


Yahoo ha lanciato un'applicazine che si integra con Yahoo Shopping, il servizio di comparazione di prezzi del portale. L'applicazione iPhone permette di comprare non solo dal catalogo Yahoo ma anche da quello dei suoi partners (Amazon, Fossil, Target...). e di accedere alle recensioni e ai rating di prodotto...
Si riconferma quello che sostengo da tempo: cambia lo scenario del retail (almeno su certi target evoluti), si riconfigura l'infoshopping, la possibilità di esplorare i prodotti e di comparare i prezzi mentre si è sul punto vendita apre la porta a cambiamenti del marketing e della comunicazione non da poco.

Ecco il video dell'app