Pensate ad Air France e a cosa sentite in relazione alla marca (se avete avuto tremende disavventure con loro vabbé, lasciamo perdere, vale più un oncia di performance che una libbra di immagine).
Adesso guardate l'inflight video:
E ripensate a Air France.
Secondo me adesso la percepite in maniera diversa, inevitabilmente: tutto comunica, video e musica lo fanno in modo molto forte, il nostro sistema di mappatura delle marche reagisce automaticamente agli stimoli.
Tra l'altro, mossa intelligente ma non scontata nell'esperienza pratica, la compagnia aerea francese ha investito non poco in advertising con la nuova campagna tv (e non solo). Ed ha allineato tutta l'experience.
Ecco la campagna:
Sembrerebbe ovvio che questo rebranding, questo nuovo corso di comunicazione si trasferisse su tutti i tool o meglio su tutti i touchpoint verso i clienti e i prospect.
E il security video è uno dei touchpoint topici... che normalmente viene non-gestito, non-normalizzato, non-allineato.
Come se quando si arriva alla realtà delle cose, quando si sta per erogare il prodotto/servizio, quando i soldi li hai cacciati e hai comprato il biglietto, l'azienda smettesse di fingere e parlasse con la sua vera voce.
Fredda, impersonale, un po' antipatica... a giudicare dalle migliaia di esposizioni che ho avuto a questo tipo di video tecnici e molto poco interessati a me come essere umano. Zero relazione. Pura funzione.
E poi si potrebbe parlare della francesità della marca, del fare leva sulla percezione del loro sistema paese, degli stereotipi (positivi, sofisticati...) sfruttati in comunicazione.
Secondo tema:
Io, che ho viaggiato non poco in aereo, sarei probabilmente in grado di recitare a memoria il testo di uno di questi video. Tutti uguali e standardizzati, per esigenze di sicurezza.
Il safety video è probabilmente la cosa cui facciamo meno attenzione nella nostra vita.
Beh, io questo video di Air France me lo sono guardato tutto e me lo riguarderei pure. Alla faccia del content più noioso del mondo... con l'intelligenza nel trattamento si fanno miracoli.
Poi si potrebbero fare dei ragionamenti psicologici/subliminali, sulle capacità del video di rilassare, rassicurare i passeggeri, farli sentire più protetti o più sedotti.. ma questo non è esattamente il mio campo, quindi mi astengo :-))
PS: no, non sono al soldo di Air France, questo è davvero un post spontaneo e non un pay per post :-)))
Ma se proprio insistessero.. beh, parliamone (accidenti, avrei dovuto fare il travel blogger, non il blogger di marketing e comunicazione digitale e men che meno di strategie digitali)
PPS: sul tema video di sicurezza, ne ho parlato più volte su questo blog (è un tema che mi diverte). Se cercate un po' trovate altri esempi.
Non è digitale ma chissene, è comunicazione, di quella buona.
Solito discorso: il video di sicurezza in aereo non se lo fila mai nessuno. Anche perché visto uno, visti tutti. Ed è quindi una seccatura.
Molte linee aeree hanno cercato di renderlo più vispo, non solo perché le persone gli diano attenzione ma anche per costruire un altro pezzetto del proprio brand.
Oggi è il turno di Virgin America che ha fatto questo video fighissimo.
a) alcune delle hostess del video sono vere hostess di Virgin America :-)
b) la linea aerea chiede agli artisti di candidarsi come protagonisti del prossimo video...
"Send us your audition to be in a future version of the next safety video by visiting http://VXsafetydance.com and uploading an Instagram video with your freshest moves using the #VXsafetydance hashtag."
Trasformando quindi questa cosa in un evento di comunicazione che esce dall'aeroplano per approdare in Rete... su un target hip come quello dei dancers... :-)
Sotto vi metto sia l'on-board video che il backstage.
Marketing esperienziale, ovvero (semplificando) far provare alle persone un'esperienza coinvolgente, ma anche far provare un prodotto / servizio come se lo stessero usando.
Per molte aziende, interessante: per esempio, come fare a farti capire quanto è straordinario volare con me se non hai già comprato un biglietto per uno dei miei aerei?
Beh, ad esempio mettendo una panchina in un parco, a Manhattan. E aspettando che qualcuno ci si sieda :-)
Ma la parte più sensazionale è come hanno ricreato l'inflight entertainment system. Mi sono cappottato dal ridere :-)
At Virgin Atlantic we fly in the face of ordinary with all that we do, and we wanted to bring a taste of that to the streets of NYC. So we took over an ordinary bench and gave unsuspecting park-goers a taste of the Virgin Atlantic experience. See their priceless reactions as they enjoy everything you would expect in the air, without ever leaving the ground.
Sempre basato sullo stesso principio, vi ricordo questo mio vecchio post su un'azione esperienziale / guerrigliera al cinema...ma anche questo
Nota personale: ho volato una sola volta in vita mia con Virgin Atlantic. Un sacco di anni fa. E ancora me lo ricordo come un viaggio piacevolissimo :-)
Come diceva George Bernard Shaw, le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare.
Nel caso di SAS si sono trovati una bella e semplice meccanica promozionale, che ha pure funzionato.
Peccato fosse (e sia) illegale e che Fecebook gli abbia chiuso la pagina. E gli è andata bene che l'abbiano riattivata (immagino che il fatto che siano investitori pubblicitari di un certo rilievo abbia un peso?).
In sostanza, si trattava di.. beh, cambiare la proprio foto profilo... ma se guardate il video capite subito tutto.
E' un'azienda che ha preso sul serio la comunicazione e soprattutto quella digitale - e secondo me è una delle compagnie aeree che meglio comunicano, forse è la numero uno, chissà.
Ovviamente, cercando su questo blog (finestrella in alto a sinistra) troverete alcuni dei loro migliori casi.
Questa volta la notizia è che KLM non si limita a portarvi dall'altra parte del mondo, ma direttamente nello spazio.
Andate su www.klm.com/space. Potrete vincere la possibilità di viaggiare nello spazio (*).
KLM ha infatti stretto un accordo con "Space Expedition Corporation (SXC), a revolutionary space project that aims to launch the first commercial space trip from Curacao as of January 1st, 2014".
Il 22 Aprile, KLM farà lanciare un pallone d'alta quota dal deserto del Nevada, pieno di fotocamere, GPS e altre diavolerie, in modo da poterlo tracciare e da condividere il suo viaggio. Dato però che tutto quello che va su prima o poi deve tornare giù, il pallone sale sale e poi esplode, ai confini dello spazio. E la navicella ridiscende col paracadute.
Il gioco per gli spettatori è predirre dove sarà il punto più alto raggiunto.
Si vince:
a) viaggio per due a Curacao
b) Hotel di lusso
c) Viaggio spaziale di SXC (btw, il biglietto vale 95.000$)
Ecco il video:
Il gioco è accessibile da PC, Tablet, smartphone...
(*) Nota: ho avuto qualche problema a far funzionare il loro sito. Se avete problemi anche voi, usate il link che trovate nella pagina FB di KLM, quello funziona: http://klmf.ly/113yCRF. Ma magari è solo un problema mio.
Raramente sono così assertivo nell'invitarvi a leggere un post - ma questa volta sono rimasto a bocca aperta quando ho scoperto questo caso e ho ritenuto di potervi forzare un po' la mano perché merita davvero.
La situazione: un passeggero di Turkish Airways, connesso a Internet, twitta che in aereo fa troppo caldo. E... guardate l'immagine (il tweet ha mobilitato in tempo reale il centro di controllo social a terra, il pilota dell'aereo(!) e la hostess).
Come trasformare un cliente che non vuole più volare con te in un cliente che volerà *sempre* con te :-) potere dei social media, dell'intelligenza, della buona volontà e dell'orientamento al cliente.
Il giorno che aprirò un'azienda, il suo motto sarà "Pronti a sbattersi".
Anche* KLM introduce una applicazione social-based, che permette di gestire il proprio posto in aereo non solo sulla base finestrino/corridoio ma piuttosto sulla comunanza di interessi.
Il meccanismo è il solito: introduci il tuo profilo, guarda chi c'è in aereo (consultando i suoi profili Facebook e Linkedin), scegli il posto vicino ad una persona interessante, così il volo passa più in fretta ed è un'occasione di arricchimento.
Io onestamente non so se lo farei, pur riconoscendo il potenziale del sistema: il rischio di trovarmi di fianco degli psicopatici che hanno qualcosa da vendermi è troppo alto ;-)
Per ora il sistema è disponibile (anche per noi italiani) per i voli KLM tra Amsterdam, New York, San Francisco e Sao Paulo, da 90 giorni sino a 48 ore prima della partenza.
Qui trovate il link al sito KLM dove potrete socializzare. E qui sotto il video di presentazione, che mette discretamente l'accento su un'altra grande opportunità: trovare qualcuno con cui condividere il costo del taxi...
Il Social non è probabilmente solo un simpatico modo per perdere tempo o per intrecciare relazioni online; in fondo il senso più atavico del sociale è quello della relazione.
Logico quindi aspettarci che i nostri strumenti “social” possano dare luogo a dei veri e propri business radicati nel “fisico”.
Un buon esempio, ancora molto in beta - anzi forse in alfa - è quello di Airpair , una startup californiana che si dà come obiettivo di far convergere sullo stesso volo o nello stesso viaggio persone simili, di quelle cui farebbe piacere “socializzare” fra loro.
In modo che il viaggio sia un’esperienza, un’occasione per conoscere gente o quanto meno assicurarsi di avere nel sedile a fianco qualcuno che condivida con noi qualche interesse…. ad esempio quello di viaggiare in silenzio senza conversare col vicino ;-)
Al momento è noto solo il concetto - che è quello che a me interessa, più che l’implementazione. L’idea è di comunicare al servizio la propria destinazione: il sito ci dovrebbe proporre quindi persone che intendano viaggiare nella stessa direzione, permettendoci di entrare in contatto con loro ed eventualmente organizzarsi.
Un’idea paragonabile è quella di Malaysia Airlines di cui abbiamo già parlato. Ma interessante è riflettere in quanti altri modi il “Social” dal mondo reale possa arrivare al mondo virtuale per riportarci al contatto fisico, di persona, con gente vera, non con avatar.
Per restare informati su Airpair potete seguire il loro twittare, btw....
Caso da manuale, anche perché questi casi si moltiplicano sempre di più.
Una famiglia con bambino ha un inconveniente all'imbarco sull'aereo (originato dal pargolo, che essendo piccolo non ha il senso delle opportunità).
Risultato? I loro posti sono assegnati ad altri passeggeri e loro restano a terra.
Infuriati dal comportamento dell'aerolinea, si inventano un simpatico blog: Alaska Air Hates Families, cui associano Twitter.
Il resto lo potete immaginare. Il contenuto si diffonde, si amplifica, si viralizza, finisce per essere ripreso dai quotidiani...
La compagnia aerea cede, si scusa, indennizza. Ma il danno di immagine è fatto.
Sarebbe interessante calcolare quanti dollari di comunicazione dovrà spendere l'azienda per tornare ai livelli di marca cui era prima dell'incidente; perché queste cose non sono solo una seccatura, sono un danno economico. Cosa cui certi manager non sono ancora arrivati...
Aggiornamento
Nel periodo tra la scrittura del blog (un paio di giorni fa, più o meno) e la sua pubblicazione, il blog in questione è stato fatto scomparire - probabilmente come parte dell'accordo raggiunto tra la famiglia e la linea aerea...
Aggiungo comunque un link ad un articolo che cita dei pezzi significativi dell' ex-blog...
Una linea aerea è un servizio "esperienziale" - che possiamo tradurre con "finchè non lo provi non sai com'è e non si confermano / smentiscono i tuoi preconcetti".
Proprio per far "provare" un prodotto (il viaggio aereo) o meglio la qualità del servizio e riposizionare la percezione dei prospect, Silkair, linea aerea regionale asiatica, ha deciso di adottare una campagna di comunicazione inusuale: far provare il servizio al cinema.
A Singapore, dunque, nelle sale cinematografiche gli spettatori si sono trasformati in viaggiatori, invece del biglietto del cinema si sono trovati fra le mani un biglietto aereo, in sala hanno incontrato le hostess e si sono sorbiti il video di sicurezza pre-volo (beh, una specie) e sotto il sedile invece del giubbotto qualcuno ha pure trovato un biglietto gratis.
E poi guardatevi il video che spiega meglio di me il concetto...